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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

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a cura di Federico Adamoli

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   348 : ANNALI
   e cogli Ambasciatori delle Città e luoghi delift Ho* magna, loro aderenti in detta Provincia, a ragionamento generale, nel quale il Monaco disise alcune parole sul trattato della pace, a cui il Conte Galasso rispose, che la intenzione del Capitano dell* Lega e degli altri Nobili. Sapienti ed Ambasciatori , era di avere buona pace e ferma e stabile col Comune e col Popolo di Bologna, e cogli amici ed aderenti proprii, e con quelli di essa Città.—Quindi il Pretor nostro, per volere degli Anziani e de'Sa-pienti ricercò il detto Zappettino, e Galasso, e Ma~ ghinardo, ed anche gli altri Ambasciatori e Savi della Romagna, per benefìzio della pace, che la Città d'Imola fosse guardata dal Comune e dal Popolo di Bologna, adducendo molte ragioni a questo proposito. Al che Zappettino cogli altri rispo^ sero, che di questo ragionerebbesi a miglior tempo.
   Ed ai quindici ed ai sedici di esso mese d'Apinle furon nuove parole nel borgo di Castel san Pietro, frai rappresentanti delle due parti, intorno al fatto della dimanda d'Imola per intenzione de' nostri ; e nulla si conchiuse bene , perchè gli altri non si mostrarono proclivi a cederla, nè i Bolognesi dimisero la speranza di pure un giorno possederla. —• Pertanto Zappettino, acciocché meglio si maturasi sero le cose, e poiché stavano imminenti le feéti-vità della Pasqua , scrisse a' Bolognesi da Forlì (17 Aprile) una lettera ed una forma d'Istromento; con che proponeva di rimettere la grande adunanza al secondo giorno dopo l'ottava della Pasqua medesima.
   Così restando non ben conchiuse le bisogne, gli Oratori della Romagna se ne tornarono ; ed il Pretore cogli Anziani e co' Sapienti vennero a Bologna , narrando ciò che avevano fatto: del che riscossero ringraziamenti cordiali dal Vicario del Capitano del Popolo. Indi tutti giurarono tener secreto quanto nel detto Consiglio era stato trattato. Poi , perchè desideravano che Imola venisse sotto la loro obbedienza, studiarono con ogni guisa di lettere cattivarsi