0
346 1 A N N AL I
vollero arringare e discutere folle predette ; e preso consiglio fra loro, piacque a tutti di essa parte Lambertazza , niuno discrepante , che pe' signori Capitani anzidetti, o pel sunnomato Matteo di volontà del prefato Alberto o del Procuratore di lui , ai proceda e si possa procedere alla decisione dèlie cose, che pel Sindaco di essa parte, e per quello del Comune di Bologna dedotte furono in compromesso per essi Sindaci nelle persone de* prelodati « signori Capitani, secondo la forma di essa Riformazione , e del Consiglio del Popolo, scritta per mano del detto Benno Notaio. È intanto la stessa parte de' Lambertazzi, niuno discrepante , approva e conferma in tutto e per tutto la detta Riformazione, e quanto in essa oontiensi. „ La qual forma di Riformazione venne per li Sapienti, Anziani ed Ambasciatori, con deliberato consiglio in ogni cosa approvata,
* Nel tempo stesso mandò il Senato a Matteo Visconti i dugento soldati promessi; poi (8 Aprile) il Pretore, cogli Anziani, e co' Sapienti e cogli Ambasciatori di Bologna, trovandosi in Castel san Pietro insiem co'Nobili ed Ambasciatori della Romagna, oonvennero al determinato Parlamento, nel quale Frate Agnello , eloquentemente e oonoisa-mente spiegò quanto per mezzo suo da entrambe parti era stato fatto ed ordinato. Il che esposto , tenne dottissima e facondissima orazione esòrtate-• ria alla pace, ed alla riforma della mal condotta Provincia di Romagna. £ finito il suo ragionamento, Maghinardo Pagano da Sosenana disse di voler fare buona e vera pace col Comune e col Popolo di Bologna, giurando solennemente per sè e pe' suoi seguaci di detta Provincia. A cui Ottolino Pretore di Bologna, rispose a nome del Comune e del Po-polo > ch'ei pur voleva il medesimo. £ il Conte Galasso da Montefeltro confermò al Pretore nostro com'egli, a nome ancora di tutti gli amici della Provincia, bramasse pure la pace; e come aveva fatto allora allora Maghinardo, il tutto con giuramento