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ogni inconveniente che sospettar si po.tesse. Fn pur deciso di seguire il consiglio del Dottore in Decretali Bonincontro dello Spedale, il quale opinava * che al prenomato Atto dovessero intervenire anche gli Ambasciatori del Capitano di Milano e d' Alberto della Scala.
Poi il Consiglio elesse per Sindaoo del Comune di Bologna Rofzo Rofzi Notaio, il quale presente-rebbesi al sunnominato Capitano di Milano per udir la sentenza che questi darebbe, d' unanime consentimento d* Alberto Scaligero ; la qual sentenza col Consiglio de1 Sapienti e per rogito di Gianni d'Antonio d'Oliviero verrebbe dettata. E prima che Roizo si congedasse dalla Città nostra, vollero i Sapienti ch'egli, insieme a Giovanni dalla Calcina, diligentemente rivedessero ed esaminassero tutti i capitoli e gli articoli che al Capitano di Milano recitar si dovevano, affinchè la riformazione scritta sopra le cose de' Lambertazzi, e 1' istromento dettato a nome loro nella Città d'Imola fossero con ogni matura considerazione esaminati e discussi, acciocché nel proposto negozio saviamente si procedesse, nè fosse inganno interposto, onde
goi venisse danno e vergogna alla Città del piociol eno : ed anche perchè il Sindaco fosse di tutte cose bene istruito innanzi di passare al trattato in discorso. — Vollero pure i Sapienti che al Conte Bernardino e ad Ugolino Bozzoli-si rispondesse, che tutte le cose fino a quel giorno trattate dal Comune nostro, venivan dette e trattate, sì per tutti gli amici della Romagna come pei Bolognesi : e così per l'avvenire si doveva procedere. — Stabilirono ancora che il Pretore esponesse e manifestasse i negozi trattati fino a quel dì. E la intenzione del Pretore , del Capitano , degli Anziani e de' Sapienti era, che niuno di quelli della Provincia della Romagna, che assisterebbero al Trattato , dovesse trasferirsi anzi tempo al destinato luogo.