Stai consultando: 'Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796 Tomo Secondo', Salvatore Muzzi

   

Pagina (338/636)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (338/636)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   344
   ANNALI
   de' banditi ed i rispettivi confini « e quali ne fossero i lavoratori, e chi ne godesse i prodotti ; di che il detto Giovanni facesse fare pubblica scrittura, co'nomi e cognomi di quanti fossero stati favorevoli ai detti banditi. — E contemporaneamente fu congregato il Consiglio di Bologna, dova si trattò del giorno e del luogo in che tenere adunanza e pubblico parlamento co'nobili avversarii della Romagna ; e come vi si dovesse convenire. Parimenti si ricercò quale risposta darebbesi a Frate Agnello od Agnolo, Priore de' Predicatori di Ravenna , sopra il salvocondotto eh' egli in pubblica forma addimandava al Comune di Bologna, a nome dei detti nobili della Romagna, e d altri che con esso loro intendevano convenire ad essa Congregazione, pregandoli di dar loro ragguaglio del giorno, del luogo, e del numero di quelli che d'ambe le parti a tale adunanza ritrovar si dovevano. Sopra di ciò nel Consiglio s'ebbe lunga discussione;, e fu da ultimo statuito che spettasse al Pretore il. rispondere all'inchiesta del Monaco ; e la risposta dei Pretore fu : che le cose addimandato si ponessero distintamente in iscritto ; e che per allora, nè del luogo, nè del tempo cosa alcuna si determinava, quantunque i Bolognesi fossero pronti alle cose che più sotto esporremo. Era la lettera presentata dal nunzio claustrale, scrìtta a nome di Zappettino Ubertini Capitano Generale della Lega e de'suoi amica della Provincia della Romagna, e Pretore di Forlì: ed a nome di Galasso Conte di Montefeltro, Pretore e Capitano della Città di Cesena ; e a nome ancora di Maghinardo Pagano da Sosenana, Pretore e Capitano di Faenza e d'Imola, ed Ambasciatore delle Città di Forlì, di Faenza, di Cesena, d'Imola e di Castrooaro : e la detta lettera spiegava che tutti questi signori intendevano venisse incluso nel trattato di pace, che a nome del Pretore, del Capitano, degli Anziani e dei Sapienti del Comune di Bologna, non s'avesse a fare veruna menzione di quelli di parte Lambeitazza,