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ANNALI
che s'inviassero ambasciatori al Marchese da Este, pregandolo non volesse impedire nò ostare al Comune ed agli uomini di Ravenna: ma lasciar che eglino, e porti, e strade, ed acque potessero custodire , acciocché non passasse vittovaglia all'osto nimica, nè la nimica vittovaglia potesse venire condotta.—E tutte queste cose, proposte e scritte nel Consiglio di Ravenna, furono-bene accette al Marchese , e da esso lui approvate. Anai, perch' egli 1 1 ma a fatti voleva essere amico
corbe di grano, di cui difettavano, al modico prezzo di cinque soldi per corba. Mirabile tenuità di costo in questi nostri tempi d'aumentato prezzo delle derrate, e lieve pur anche in quel secolo, in cui n'era il costo molto minore!
Ed il Consiglio insieme co'Sapienti Buonincon-tro dello Spedale, Ubaldino Malavolti, Antonio Galluzzi e Guidotto Lamandini, trattando sulle difese in caso di guerra (17 Marzo) stabilirono i Conestabili de' soldati ; consegnando a Cecco Ran-goni trentotto uomini a cavallo da tenere sotto la propria insegna; a Pecoraro Fontana venticinque con alcuni ronzini ; a Nicola Fontana ventisei ca-r valli; a Brasco de'Trotti trenta cavalli; a Guglielmo Dotina trentadue cavalli; e venticinque a Ranieri da Nonantola ; e trentasei a Ben ti Ione da Sassatello, ed altrettanti a Cecco de'Rasonj» Ne furono assegnati inoltre ventisei a Pietro di Mao-chilone; venti a Ramberto de'Ramberti, trentatrè a Bubuglio di Galvano Ferrarese; e venticinque a Pietro di Bornio, ed altrettanti a Pietrobuono di Martino Benchi. Trenta n'ebbe Lucio Sanga; trentatrè Michele Fortuccia, venticinque Leone da Ba-gnacavallo ; e finalmente ne posero quarantacinque sotto le insegne di Ubaldino e Gentilino da Sassatello uniti.
Fu in questo tempo che il famoso Matteo Visconti , venuto in molta potenza nella Città di Milano, cominciò a vivere con tanta sontuosità, anzi
mandò a questi quattromila