BOLOGNESI
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loto seguaci: i quali nunzi furono bene accolti da tutti gli alleati in Ravenna; e Guido da Polenta; di volontà e consentimento di tutti i congregati, a nome proprio e di essi rispose agli ambasciatori Bolognesi che le loro proposte si accettavano col miglior animo possibile, perchè tutti gl'interessati volevano durare nell' amicizia ed osservanza del Comune di Bologna; Poi a nome di quel di Ra-» venna promise tei ' 1 a migliore stato
punto ; e Bernardino da Polenta Pretor di Cervia ne promise venticinque a nome del Comune per esso lui governato ; oltre le navi di quella Città sempre allestite a' bisogni. Tiberto di Nicola Carnei vari Ambasciatore e Sindaco de'Bertinoresi, promise per loro che si terrebbero sempre apparecohiati con venticinque cavalli, purché i Bolognesi ne des-ser loro il foraggio ond' avevan difetto ; oppure mandasser loro i destrieri nel momento del biso-f gno. E quei di Cunio, ed i Manfredi, e tutti gli altri amici , si proffersero sempre pronti con la roba e la persona a qualunque occorrenza del Comune Felsineo.—Ai quali tutti, Franoeseo Samaritani Cavaliere ed Ambasciator nostro, insieme con Lambertino da Stifonte Sindaco , promisero a nome de'Bolognesi di tener del continuo nella Provincia della Romagna e nella Città di Ravenna almeno dugento cavalli armigeri a danno e rovina de'nemici loro e a difesa e conservazione* degli amici finché la guerra fosse finita : nè mai abban-donerebbono gli amici loro. Promiser pure che all' entrare del prossimo Giugno manderebbero in Romagna a servigio degli alleati ed a castigo degl'inimici , molti cavalli armati, scorridori delle terre avversarie, e distruggitori de' fieni e delle biade al tempo del ricolto.—In una parola in tale congregazione fu stretto un patto di comune difesa noli solo , ma d' offesa pur anche dell' inimico ; e chi sa quante volte con ingiusto procedere, con maligne scuse, con ree intenzioni ! Ordinarono pure
di cose , trecento
arredati di tutto
Armai. Boi. T. II.
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