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ANNALI
e di Guido da Polenta i Rettoci ed i Comuni di dette terre che volessero Benignamente favorire l'ambasciata de'Bolognesi : e tutto questo fu loro grazia speciale.
Pertanto auei di Bisano e di Scandio, favorendo i fuorusciti felsinei, raccoglievano le rendite da'Iota beni, e ad essi le mandarono ; il ohe fu impedito ai medesimi. Poi il Senato mandò cinque nunzi al Pontefice, in nome nostro, de'sopraddetti Comuni alleati, de' Malatesti, de' Polentani^ de' Conti da Cunio, de'Manfredi, de'Signori di Calboli, e d'altri amici Comuni, perchè impetrassero che i ribelli della Chiesa ed i nemici di Bologna e de'suoi aderenti , non potessero ottenere dalla Corte Romana di venir libèrati dai bando, dalle condanne e dai processi spirituali e temporali in che trovavansi caduti : e così pur facessero gli alleati Fiorentini, i quali inoltre si opporrebbero che Maghinardo e gli altri Ghibellini non entrassero in famigliarità colla schiatta de'regnanti Francesi. E ad un tempo essi ambasciatori dovevano procurare che il Papa mandasse un Rettore con alcuni soldati nella Provincia di Romagna , che perseguitasse i ribelli e riducesse le terre della Chiesa occupate sotto il dominio del Pontefice e della Chiesa, con la sua potenza e con l'aiuto del Comune e del Popolo di Bologna, e degli altri fedeli. E gli ambasciatori il medesimo procurassero come meglio paresse loro spediente.
E si passò tosto (i Marzo) alla nomina degli Anziani e Consoli del Comune nostro, i quali dieder opera sollecita perchè il Canal Navile che da Bologna dirige a Malalbergo, venisse opportunamente scavato e reso praticabile. Il che fatto, elessero ambasciatori Francesco Samaritani, Gandolino di Za-nello, Lambertino da Stifonte Sindaco del Comune e del Popolo di Bologna , e Melone di Ai-bertuccio Notaio, per andare in Romagna a motivjo della ruggine che s'era cacciata fra il Comune noci ro e Maghinardo da Sosenana, e i Lambertazzi c