BOLOGNESI
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da' confini ed a purgar la terra da siffatti perfidi ; quando nel compier la strage, e mentre ornai poteva cantar la vittoria, fu preso in mezzo da due squadre del nimico , le quali accorrevano per liberare i proprii compagni : e mentre oon tutto l'ardimento tentava sconfiggere queste pure, ferito egli aspramente nella facoia e in altre parti del corpo, cadde prigione de'ribelli, i quali, in dispregio del Comune Felsineo , gli trasser prima crudelmente gli occhili di capo , poi beffeggiandolo e schernendolo il fecer morto: Miserie di tempi ! Furori ab-bominandi , insaziabili ) Il Senato nostro , tocco dalla sciagura del fedele Gerardo, ne sostenne generosamente la famiglia, in memoria e.compenso del sagrifizio da lui incontrato pel bène del proprio paese.
I Fiorentini intanto (ai Febbraio) per lor messaggi fecer dimanda al Senato Bolognese, che volesse ridurre le gabelle e i dazii a quella modica misura eh'eran prima della guerra: il che accordarono i nostri di buonissima voglia.— I Polentani ed il Comune di Ravenna spedirono a'Bolognesi ambasciatori sugli affari del comune benessere, i quali vennero accolti amichevolmente in Senato, ed ebber risposta òhe sarebbe lega fra'due Comuni non solo , ma con Rimmi , Cervia, Bertinoro, e Pesaro, e Fano e Senigallia pur anche, quante volte il desiderassero, stringendosi ad un patto di proteggere unanimi i comuni amici, e rintuzzar la baldanza degl' inimici comuni (24 Febbraio). £ il dì appresso il Senato elesse ambasciatori alla Citta di Ravenna per piagare quella Città, e Guidone Polentano, che ai mercanti e conduttori delle biade del Comune nostro volesser concedere licenza , che per lo Stato e Distretto loro, per mare e per terra potessero liberamente condurre le dette biade alla Città ed al Distretto di Bologna: ohe i Ravennati volessero mandare uno o più ambasciatori insieme cogli Oratori Bolognesi a Pesaro, Fano, Senigallia ed Ancona, a pregare in nome loro