BOLOGNESI
Per le quali cose tutte furono mandati dai nostri a' Fiorentini otto ambasciatori , scelti a due a due per ogni Tribù della Città , e fra' migliori e più abili in fatto di pubblici negozi. Come pure mandati furono altri ambasciatori valenti ai Milanesi , per comporre le questioni fra' Ghibellini ed i Guelfi, esuli ed abitatori di Bologna (io Novembre). E vennero stabilite convenzioni (14 Novembre ) pure fra' nostri e quelli di Pistoia ad aver pace , sicurezza ed equità reciproca ; anzi aiuto scambievole in ogni evento dubbio e di qualche pericolo. E tali convenzioni furono confirmate, sotto pena di mille lire per ciascuna delle parti che vi mancasse.
Furono molte, in mezzo a tante cure importanti , le provvidenze architettoniche ed idrauliche fatte dal nostro Comune: e cosi venne chiuso con apparecchi di tranquillità un anno eh' ebbe apri-mento con_ torbidi e con minacce di agitazioni e calamità non leggiere.
Mori in quest'anno (in sul principio) Sciatta o Sciatta o Schiatta Ubaldini , Vescovo di Bologna, e non come dice il Ghirardacci nell' anno seguente; il quale Schiatta, creato nel 1295 da Bonifazio Vili., decise l'elezione del Governatore di Cento e della Pieve alla Comunità di Cento medesimo ; fece salutari leggi pel buon costume della Città nostra ; ed essendo ito in Roma per affari riguardanti lui e il Vescovato, ivi lasciò la vita. A lui successe Fra Giovanni Giordano Savelli Domenicano , nobile di Roma, e già Vescovo di Padova. Primo esempio d' un Vescovo di Bologna, che per lo innanzi avesse sostenuto altrove il medesime cospicuo incarico':
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