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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

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a cura di Federico Adamoli

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   ANNALI
   ed approvarono gli Statuti della maggior parte di esse jpompagnie. Nè avevano appena fatto ciò che venne rotta la tregua fra noi e gli Estensi ; perciocché Maghinardo mosse l'arme alla sprovvista contra Malvicino Signore di Bagnacavallo, danneggiando questo paese e Cotignola, e minacciando Sassoleone e Casal Fiuminese. E forse sarebbe riuscito ne'suoi tentativi, se il Malvicino, ricorrendo ai Bolognesi ed agli altri confederati non avesse avuto in pronto sull'istante sufficiente soccorso di Cavalieri e di Pedoni. Il che intendendo Maghi-nardo , levò sue genti dall' assediata Cotignola, e via n' andò.
   Prima che finisse il predetto mese (ai Febbraio) venne ordinato che fosse rifatta la fortezza presso il Castello de' Cavalli , colà precisamente dove fa altre volte. E perchè tosto si fabbricasse , elessero sopra ciò gì' infrascritti Sapienti, Bonifazio Samaritani , Monso Sabbadini, e Francesco d'Ivano Bentivoglio, Notaio. Questi comandarono alle genti di Budrio, che tosto dovessero colmare di terra tutte le fòsse, e congegnarvi legnami a modo che si potesse andare e ritornare con facilità al detto Castello. Convennero a tal lavoro gli uomini di Vigono , di Castenaso , di Fiesso , di Cento , di Budrio , di Vedrana, di san Martino in Argine, con quelli di Marano, di Granarolo, di Bagnarola, di Cuzzano, di san Giovanni in Triario, di san Martino in Soverzano e di Viadagola.
   Ritrovandosi in questo tempo Tossignano e Cro-varia senza vettovaglia ed in pericolo di cader per fame nelle mani de' nemici , fecer ricorso al Senato di Bologna, il quale vedendo che non senzfi grandissimo pericolo i detti luoghi si potevano soccorrere , poiché era bisogno mandar il grano con iscorta di cavalli e di armati ; ne fece piuttosto vendita fra noi al mitissimo prezzo di cinque soldi per corba, spedendone il ricavato alle dette bisognevoli terre, cioè a Tossignano centoventicinque lire:, e settantacinque alla Crovaria. Così quelle genti fecer colà presso le loro provviste.
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