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ANNALI
ed in Piumazzo, ordinando che prima di lasciar questi luoghi , fortificassero il Poggio di B&zzano a nome del Comune di Bologna: che tutta la Taglia di là dal Reno con due Tribù della Città andassero allora a Crespellano: che si ponesse buona guardia alla Città ed alle Castella ; e che Gian-naccio o Zanocco Salimbeni, Capitano del popolo , conducesse 1' esercito Bolognese.
Or, mentre i nostri da ogni parte attendevano a difendersi dal Marchese Azzo, e già mandate avevano genti alla conservazione d'Imola ; sorsero in armi ad un tratto il Conte Galasso da Cesena con molti de'suoi concittadini, in unione de'Forlivesi Ghibellini, de'fuorusciti di Ravenna della Fazione Traversara; e giunti a Faenza vi trovarono uno zio del Marchese da Este, e Malosio da Montefeltro , ed i confederati Aretini ; e tutti insieme avanzarono sino al fiume Santerno, decisi a danno dei nostri. Le milizie de*Bolognesi, con quelle d'Imola e del territorio , e co' cittadini nostri della Tribù di san Pietro, impediron loro d' avanzare più oltre. Perciò i due eserciti si stettero fermi alle due sponde del fiume, aspettando 1' ora dell' attacco, v E il giorno appresso , all' alba, essendo 1' acqua del Santerno dibassata di molto, le genti del Marchese passarono il guado del fiume, e sulla sponda sinistra arse battaglia, dove i nostri furono sconfitti ; sicché Imola toccò ad Azzo, con danno e vergogna de'Bolognesi. Fra'nostri che perirono, erano ragguardevoli: Domenico Codagnelli, Venetico Fran-cucci, Errighetto Borromei, Canetplo de'Gatti, Nicola Paci, Giovanni da sant' Alberto, Ugolino Co-spi, Francesco de'Massimilli, Corsino da Montecuc-colo, Gerardo Salvetti, Michel Biterni, Marco Ten-carari, Rolandino Dosi, Ferruccio Sabbadini, Alberto Magliavacca , Francesco Calamatoni, Biagio Garisendi, Nicolino Guidozagni , Gianiacopo Ri-nieri , Daniello Piantavigne, Arardo Samaritani ed Angelone de'Papazzoni. Rimasero in cattività: Bal-duiuo de' Corvi, Benno Sinibaldi, Bonaparte da