•ANNALI
di Faenza e de'Bolognesi. Costoro tutti, ad umiliare i Felsinei , vollero incominciare dallo spogliarli di alcune terre ; e fu fatto divisamente di toglier loro Imola e Bazzano ; e, dove espedisse ancora, la stessa Bologna, da riconsegnarsi al partito nemico.'Di tanta enormità fatto adunque conscio il Durante, ne diede avviso a'Bolognesi con la seguente lettera: „ Guglielmo, * *
d' Ancona, della Città di Bologna, della Romagna, e del Contado di Bertinoro, tanto nelle cose spirituali, ohe temporali; dice salute nel Signore, ai nobili Bolognesi, Guglielmo de' Lambertini , e agli altri tutti preposti alla guerra. Veniamo a voi significando , che gli avversari preparano assai, e raccolgono fanti e cavalli, e, a quanto dicesi, stanno per recar novità nella Provincia nostra, e spezialmente in Imola: laonde vi preghiamo e sollecitiamo , che abbiate pronta la vostra gente, colla quale custodiate essa Città prima che ne vengano a' danni ; cosicché per niun modo riescano in quanto credono, e trattano e tentano di fare. Né vi aspettate alcun Nunzio sopra di ciò ; .ma appena udirete voce del loro arrivo, tosto fate pienamente e
Srudentemente ogni cosa che convenga. Dato in imini (16 Marzo). „ Subitamente che il detto Guglielmo de' Lambertini e gli altri deputati della guerra, ebbero le lettere del Conte, le presentarono al Consiglio degli Ottocento, il quale mandò esploratori a Modena , e conobbe che il Conte si apponeva al vero : per la qual cosa, congregati i Sapienti, determinarono quanto segue: Che gli ottomila soldati detti della Taglia, perchè eran quelli che dovevan tenere a confine i banditi, si accogliessero dalle diverse terre del Contado dov' erano, e venissero sella Città di Bologna: che tutti i soldati fossero pronti all' armi ; e quelli che in Città non si trovassero , vi riedessero tosto, sotto pena della roba e della testa: che il popolo e la milizia stessero
Vescovo Mimatense, Rettor