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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI «rti
   E Gerardo da Camino con Azzo da Este e Francesco fratello di lui vennero creati cavalieri nella Città di Ferrara (i Novembre); ed eglino poscia crearono cavalieri Angelo da Canossa, Palmerio da Sessa; e fra'Bolognesi Ugolino Garisendi, Lambertino Lambertini, Simoncino e Mussotto della stessa famiglia, Guglielmo ed Alberto Caccianemici, Tuc-cimanno Malavolti ed Obizzone Perla.
   Nel medesimo mese il Pontefice diede facoltà all' Arcidiacono di Bologna di avere la direzione generale dello Studio od Università nostra, e a lui concedette l'addottorare in ogni facoltà coloro che vi concorressero ; e diedegli privilegio di godere i frutti delle Parrocchie, onde egli tenesse il titolo, quantunque non vi risiedesse : e questo perchè colla sua presenza potesse giovare all' Archiginnasio.
   Questa fu l'ultima disposizione di Celestino V. Pontefice, il quale colle più pure e più giuste intenzioni , mancava di quella sperienza che nella carica somma de'successori di Pietro indispensabil si rende. Ed egli e il sacro Collegio conobbero la verità del fatto. Celestino, pervenuto nella solitudine all'età di settantadue anni, aveva da ben dieci lustri rinunciato alle pratiche ed alle speranze del secolo. Timido e debole per troppa vecchiezza e per volontà di non errare, non poteva battere francamente una sola via, e soverchiamente vacillante camminava. Così abbandonato a sè stesso, e quasi più di sè stesso non padrone, innalzato a dignità perigliosa in tempi difficilissimi, ben presto s'ebbe a pentire d'aver accettato il Triregno. Nato per la solitudine , era d'uopo che alla solitudine ritornasse: il perchè questo sant'uomo rinunziò in pieno concistoro al trono de' Pontefici, cinque soli mesi dopo la sua elezione (i3 Decembre). 1 Cardinali non accettarono la dimissione di lui, se non qnando espressamente dichiarò potere in appresso ogni Pontefice rinunziare al soglio, e il sacro Collegio accettarne l'abdicazione. A lui successe l'ottavo Bot-nifazio, il quale fu prescelto per le premure di