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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   BOLÒGNÉSI
   a5S
   pvocelle imperversanti ; cosi piti assidue Volgiamo a queste le cure nostre, e tanto più solleciti e propensi ci teniamo di renderne felice lo stato, perchè inoltre la conosciamo fra quelle terre che più spezialmente ci appartengono, e delle quali ci sta maggiormente a petto la tranquillità. Levando attorno perciò gli occhi della mente nostra , a cercar persona tanto abile quanto prudente e proba, che possa adempire il desiderio del nostro cuore ; stabiliamo mandar Te, Conte e Rettore nelle prefate parti , delle quali, a nome di Noi e della Chiesa Romana riceverai le Città, i Castelli, le Fortezze, e tutti e singoli i luoghi, e i beni ed i dritti che spettano in esse parti a Noi ed alla Chiesa predetta, affinchè tu le conservi, e difenda, e vi disponga ancora, ed ordini , e stabilisca, e comandi, e punisca, e faccia quanto spetta al nuovo ufficio nelle soprannomate parti, le quali spettano alla giurisdizione nostra e della Chiesa non solo per lo spirituale ma pel temporale. E quivi potrai umiliare i renitenti ed i ribelli con quelle misure che converranno, senza diritto di appellazione, e colia piena podestà che espressamente ti concediamo , come Rettore diligente, e uomo industre , fedele, valoroso, costante, sollecito, e perciò grato a Dio, e commendevole a Noi ed alla Chiesa universa. Dato in Aquila nel primo anno del nostro pontificato (3 Settembre). „
   Non mancò il Pontefice avvisarlo in che modo dovesse procedere verso i delinquenti, come dalle espressioni della seguente lettera : „ Celestino Vescovo servo dei servi di Dio. Al diletto figlio il Nobil Uomo Roberto di Gernay Rettore di tutta la
   Srovincia di Romagna, della Città di Bologna , ella Contea di Bertinoro, e delle rispettive pertinenze , salute ed apostolica benedizione. Siccome abbiamo saputo che diversi Rettori dei suddetti luoghi fecero condanne e inflissero pene alle quali non bastavano le loro facoltà: così Noi non volendo assolver da pena i colpevoli, nè troppo punirli,