BOLOGNESI
Martino de'Canetoli. Della tribù di Porta Ravi-gruma. Beccadino Artenisi, Pietro Merlino , Ange-lello da Manzolino. Della tribù, di san Procolo: Delfino del Priore, Giovanni di Conforto e Visconte Visconti.
Congregato il Consiglio , fu accettato il terzo articolo, e si depositarono i quindici mila fiorini d'oro alla Compagnia della Scala in Fiorenza: ed il Pretore di Bologna, il Capitano, gli Anziani, i Consoli , e i dodici sopraddetti giurarono di conservare le ragioni degli Ubaldini spettanti ad essi nella Diocesi e nel Contado di Bologna, ritenendo e trattando loro come cittadini Bolognesi (19 Giugno). E ciò fatto venne dato ragguaglio della cosa al Vescovo di Bologna, con queste parole : „ Al Venerabile Padre in Cristo Ottaviano degli Ubaldini , per divina Provvidenza Vescovo di Bologna ; Frate Matteo Guardiano dei Minoriti di Bologna, e Frate Petrizzuolo dall'Avesa, uno dello stesso Ordine e Convento, con soggezione e prontezza di servigio, lor figliale riverenza rassegnano. Ad istanza del Podestà, del Capitano, e degli Anziani del Felsineo Comune, e dei dodici Sapienti posti alla ricuperazione di Cavreno , facciamo noto alla Reverenda Paternità Vostra colle presenti lettere, esserci state assegnate in deposito dal Comune di Bologna ventidue mila e cinquecento lire, che intendiamo fedelmente conservare e far custodire, finché secondo la forma della scrittura a noi consegnata con tale denaro, datoci da Ugolino da Montecinico e dal Comune di Bologna, non che a seconda del trattato istituito fra Vostra Paternità e lo stesso Comune sul fatto di Cavreno, la stima e la tassa del prezzo di esso Castello, vengano pienamente e totalmente terminate. E frattanto di questo danaro intendiam fare ciò che dobbiamo, secondo Dio e secondo ciò che in esse forme più estesamente contiensi. Questa notificazione dei Consiglio de'Sa-
gienti facemmo porre tra gli atti e le scritture del tanune Felsineo, ed ivi per mano pubblica con
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