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ANNALI
dagli Anziani e Consoli. E pecche i Bolognesi non adempivano la volontà d'Ildebrandino, questi pubblicò la censura contra il clero , la città , ed il popolo ('14 Agosto). Finalmente dopo le molte ragioni addotte dal Senato per la*detta scomunica ( acciocché venisse levata, i Bolognesi pagarono multa di oéntò fiorini d'oro in mano d'Alberto Arciprete della Chiesa di Romagnano in Lombardia. E dopo di ciò , tolto l'interdetto alla Città nostra, i prigioni ch'erano ad Imola, vennero presentati a nome del Senato, da Nicola da Lastignano Sindaoo da Bombologno notaio, e da Domenico di Lamberto Moreni, al Vicario del Conte della Romagna, che li ricevette liberi.
. Dopo questo fatto si pensò dai nostri all'utilità e comodità pubblica : e perchè desideravasi di condurre alla Città 1' acqua della Dardagna , mandò colà quattro cittadini, cioè Corsino Asinelli, Flavio Rodaldi, Errighetto Buttrigari, e Landò Sabbadini, forse in compagnia di Giacomo di Bittino, di Gasparino da Castel del Vescovo, di Donato dé' Rossi, e di Mattiolo da Roncone, cogli ingegneri Giacopino di Giovanni, ed Andrea da Sa-vignano.
Ed in Settembre fu fatto il Consiglio dei due mila per l'anno venturo: il quale venne tenuto sotto questa forma. Furono dati cento brevi o voti per ciascuna tribù della Città; e chiunque aveva breve poteva eleggere sè stesso nel numero de'cinque che aVea a scegliere; e non volendo nominar sè medesimo porgeva nota di cinque individui a sua volontà» Ed acciocché la forma degli statuti si osservasse, niun altro poteva essere scritto oltre i predetti , se non era Anziano, o Console del presente mese, o dottore di legge, e di parte guelfa, o notaio degli Anziani e Consoli predetti, ovvero ufficiale pertinente al Pretore.
E poiché i Bolognesi, per motivo di rappresaglie, trovavansi in qualche dissensione con aloune Città, così, a porvi silenzio, mandarono a quelle