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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ANNALI
   e i detti Sapienti, decretarono che ninno della Città di Bologna o del suo Distretto andasse ad alcum governo nò ufficio qualsiasi nelle parti di Romagna oltre il fiume Senio di là da Imola, e che quanti vi si trovassero al presente, venissero richiamati.
   Ed in quest'anno il Senato prese a riparare il Canal Navile del Reno, cominciando dalla Pegola sino al confine Bolognese : al qual lavoro furono eletti ingegneri Mercato Bonaventura , Gasparino Benvenuti, Pace Megliodeglialtri, Lorenzo de'Maestri e Dentacore Rolandini. E incominciando poco sotto alla Pegola fino alla Crocetta, fecero un argine di piedi otto di larghezza dalla parte delle terre alte, e di dodici da quella delle basse, e costarono più di mille lire, cioè una lira per pertica. Dalla Crocetta fino ad un punto detto il Casotto, pel tratto cioè di cinquanta pertiohe circa, gli argini furon portati a dieci e quindici piedi di larghezza: e per altre ottanta pertiche fu approfondato il canale di due piedi, e restò largo venti. E più giù, fino alia piazza di Gozzo de' Lambertini verso 1' oriente, si mantennero letto e sponde con rami d'alberi intrecciati, per maggior riparo; e ciò pel ' tratto di dugentoquaranta pertiche. Poi discendendo verso il luogo di Fallalodi e di Gambaforata fino al Granzoletto , 1' argine fu largo , dalla parte delle campagne alte, otto piedi, e dodici dall'altra; e per maggior sicurezza, frai due ultimi punti sunnominati , si fecero siepi e sterpate a doppia solidità dielle sponde. E presso l'argine inoltre, dalla parte bassa, poco sotto la Pegola fu eretto un batti freddo con due piccole case per custodi, che avessero cura e guardia del canale, affinchè nè mercanzie, nè vit-tovaglie o bestie potessero di là passare, ed esser condotte fuor del Contado di Bologna.—E così tutta r opera utile di questo tratto del Canal Navile Bolognese importò duemila e trecento lire ; considerevole somma in que'tempi ed in que'luoghi.