Stai consultando: 'Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796 Tomo Secondo', Salvatore Muzzi

   

Pagina (228/636)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (228/636)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   2.%% ANNALI
   fiarole: » Ildebrandino, per la grazia di Dio e del-' apostolica sede, Vescovo d'Arezzo, e Rettor generale per Santa Chiesa Romana , della Provincia di Romagna, della Città di Bologna, della Contea di Bertinoro e delle rispettive pertinenze, dice benedizioni al nobile Podestà, al Capitano, agli Anziani, al Consiglio ed al Comune di Bologna.— La sincera dilezione e la devozion vostra spontanea, sono degne dell'apostolico favore, che per quanto possiamo, con ispeciali privilegi intendiam dimostrarvi.— Inclinati pertanto alle preghiere vostre, per grazia ed indulgenza speciale vi concediamo esenzione per voi e pe'vostri distrettuali da pedaggi o gabelle in fatto di vino, biade, merci, e cose qualunque da estrarre, portare e riportare dalla Provincia di Romagna, o da qualche terra o luogo di essa Provincia, quando e come piacerà ad ogni vostro cittadino o distrettuale, senza spesa veruna, quantunque esistesse prima ordinazione , costituzione, o consuetudine in alcuna Città, o terra, o castello, o luogo della Provincia per noi governata. £ se chierico o laico , suddito nostro , la presente indulgenza tentasse violare, si punisca tanto spiritualmente che temporalmente, affinchè la pena di questo serva d'esempio ad altrui. Non intendiamo però nè innovare nè mutare con tale nostra concessione quanto spetta a trasporto di Sali , e che fu ordinato dalla Romana Chiesa alla Provincia di Bologna. — Dato in Dovadola in tempo di Sede vacante. „
   Fatto questo , e formato l'istromento pubblico , Ildebrandino commise ad Aimelghino suddetto, Notaio e Sindaco del Comune e del popolo di Bologna, la custodia della Città e del Distretto d'Imola e della terra di Medicina, colle loro pertinenze; e la facoltà d'ordinare e disporre di dette terre e pertinenze come al popolo più. piacerà o parrà utile per la difesa di dette terre, ad onore di Santa Chiesa Romana e del Conte della Provincia di Romagna. Permise poi al detto Sindaco di poter porre ivi in