Stai consultando: 'Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796 Tomo Secondo', Salvatore Muzzi

   

Pagina (214/636)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (214/636)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   2.%% ANNALI
   stelle, ora sprofondarsi agli abissi. Non giova am«* mainare le vele, non oalar gli alberi, non volgere e rivolgere a seconda l'inutile timone. Questo si frange ad un tratto, ed un piloto che ne stava a governo, trabalzato dalla poppa, piomba in mare travolto, ed affoga. Cli altri tutti smarriscono il coraggio e quasi il senno: disperati urlano, si strappano i crini , e guardano il cielo con espressione mista di spavento e d'imprecazione. Intanto 1' acqua dirompe in pioggia a torrenti, scroscia la folgore , e alcuni de' meschini spegne : altri sbattuti dalla tempesta cadono sulla tolda della nave > e vinti dal terrore, e privi di qualunque soccorso, alla fin fine tutti miseramente si annegano.
   Così rimase Tolomaide in poter del Soldano, il quale vi fece sull'istante appiccar fuoco per ogni dove : e affine di togliere a' Cristiani qualunque speranza di mai più riaverla , la spianò pure dai fondamenti, facendone un campo di rovine, di desolazione, di morte. Questo fine infelice sortì l'impresa di Terra Santa, ch'era durata sì lungo volger di anni, e ch'ebbe costato a'Cristiani tant'oro e tanto sangue.
   Dopo la perdita di Tolomaide il Pontefice tentò l'animo dell'Imperatore Rodolfo, per pur indurlo a passar egli in Soria; ma il veochio monarca, che in migliore età non ebbe giammai un tal pensiero, si stette indifferente alle altrui sollecitazioni, e in breve morì dopo un impero di circa diciannove anni.
   In questo medesimo tempo Niccolò scrisse lettere apostoliche in favore degli scolari che in Bologna studiavano , e permise che ciascuno della detta Università, che quivi fosse per l'Arcidiacono o suo Vicario esaminato ed approvato a poter insegnare in Diritto Canonico^ da indi in poi, senza pubblico o privato esame nè approvazione , fosse tenuto e reputato Dottore. Scrisse pure al Pretore, al Capitano , ed al Consiglio del Comune di Bologna, che non dovessero dare aiuto nè favore a'Pistoiesi,