BOLOG NESI Ali
Vescovo Vicentino, Delegato della Sede Apostolica ; ed avendo fatto radunare il Consiglio, voleva far pubblica una Costituzione data dal Pontefice: di che avvedutosi il Consiglio, prima che alla detta costituzione si venisse, protestò che l'antica libertà e solita , le giurisdizioni, la potestà, 1' autorità e l'uso, alla Città di Bologna ed al suo popolo fos-, sero salvati ; e che non intendeva nè acconsentiva che per la pubblicazione a farsi degli articoli papali , venissero le suddette cose per veruna guisa alterate. Il che detto e ripetuto, la costituzione del Pontefice ebbesi manifestata; e come questa si fu finita di leggere, il medesimo Consiglio protestò di nuovo formalmente le sopraddette cose.— E in esso Consiglio venne ancor decretato che il Giudice del Pretore di Bologna e il Capitano insieme avessero libera autorità di cercare nelle scritture pubbliche le ragioni che il Comune di Bologna aveva ne'Ponti e negli Spedali di sant'Antonio dell' Idice, della Claterna o Quaderna e del Sillaro.
In quest' anno medesimo si diede ordine che ogni dì fosse celebrato il sacrifizio della Messa alla Croce che sorgeva in sulla pubblica Piazza: e questa cura venne affidata ai Monaci Minoriti, ai Predicatoci ed agli Eremitani di sant' Agostino.
Ed il Senato decretò pure che si coniasse moneta grossa e minuta, ciocché nell'anno dapprima non ebbe effetto. Sopra di che si elessero alcuni Sapienti della Compagnia de' Cambiatori, cioè : Tommasino Piantavigne, Vittore da san Gervasio, Niccola di Bongiovannino, Matteo de'Corforati, Giacomo de' Sassolini, Jacopo di Siocardo , Opiz-zino e Rodaldo de' Lamandini, Bombologno dei Pegolotti , Montanaro de' Montanari , Egidio dal Ponte di Ferro e Rosso di Corradi no.—Questi Sa-
£ienti adunque ordinarono che occorrendo di far i moneta di Bolognini grossi nella Città di Bologna, si dovesse far buona, d'argento* e di lega, come sino a que' tempi s'era praticato, cioè che