BOLOGNESI
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e Primirano Panzoni, cui venne affidata la cura di mandare i ribelli a confine e d'espurgare il Contado da qualunque disturbatore della quiete universale ; si posero, insiem coi soldati a questo fine stipendiati , all'ardua impresa, la quale riuscì loro felicemente : e tra le fortezze de' banditi %he furono rase dalle fondamenta a Cereglio ed a Koffeno, andarono a terra quelle d'Ivano e di Bonifazio dei Cari vati. E a Monsanpiero da Tebaldo Odofredi fu fatto il simile di tutte le abitazioni di Roberto figli uol di Filippo Legapasseri.
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A A ido egli Rettore dello
Studio in patria, venne a Bologna, e ne fece inchiesta a Francesco di Accursio dottore di Legge: ed alla presenza di questo e di Zanoldo da san Pietro Giudice e Vicario del Pretore di Bologna, che era in quel tempo Gerardo di Giosano, giurò corporalmente sopra i sacri Vangeli non insegnare la scienza delle leggi in alcuna parte se non conforme gli statuti della Città di Bologna, l'espressione de'quali era la seguente: „ Ordiniamo che ciascuno che vorrà reggere lo Studio di Bologna, dopo che sarà esaminato e approvato a tal reggimento ; non possa imprender l'ufficio suo se prima non giura, come fino ad ora hanno giurato tutti gli altri: che in avvenire non legga in alcuna terra agli scolari la scienza legale, tranne a Bologna ; e così giuri di leggere. Che il Pretore sia tenuto usare ogni diligenza perchè tal giuramento a questa guisa si faccia alla presenza sua o d' uno de' giudici suoi ; e di tal giuramento si abbia pubblico Rogito per mano di notaio presso il Massaro del Comune di Bologna. Parimente si vuole che i dottori di legge non diano opera che gli scolari debbano recarsi ad altre Città, nè a questo li consiglino ed aiutino; ma debbono invece operare di buona fede, perchè lo Studio nella Città di Bologna si accresca. Tali dottori di Legge poi dovranno consigliare il Pretore
volendo ottenere il