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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI 187
   e Consoli della Città di Bologna. — Furono adunque eletti a questo negozio da trattarsi col Marchese, il predetto Bartolino Capitano, quattro Anziani e Consoli, otto Ambasciatori, quattro Giudici , un Notaio, un Sindaco, e due Trombetti, che furono Martino Bagnarola e Rolando Casotti, i quali tutti dovessero andare, ordinare e trattare col detto Marchese e col Sindaco del Comune di Ferrara il negozio in discorso, che rimanesse nella deliberazione e determinazione degli Anziani e Consoli , e del Sindaco, i quali potessero a nome del Comune e del popolo di Bologna, la predetta Lega ed unione fermare e stabilire.
   E a questo fine fu eletto Sindaco Lancilotto Gozzadini , cui venne data autorità di trattare quella Lega. — I nomi poi de' Bolognesi che alla conclusione di cotal Lega furon presenti, sono : il suddetto Lancilotto Sindaco del Comune e del popolo di Bologna, Guidone Algardi, Bartolommeo Ricci, Rosso di Corrado Rossi, ed Orso di Niccola degli Orsi, tutti Anziani; e Pace dei Paci dottor di Leggi , Bonagrazia Armani , Giacomo Balduini, Antonio Ongarano , Pietro Orsolini, Niccola Rodaldi , Galvano Gozzadini, Quimago Alberarli., Pierbeliino Donzelli, Galisio Vercelli e Matteo Róncori, tutti Ambasciatori.—Il Marchese, e Niccola Sindaco del Comune di Ferrara promisero „ di mantenere e difendere ad ogni lor potere l'onore, lo stato e la giurisdizione de'Bolognesi, qualunque volta ne fossero ricercati dai Bolognesi stessi ; e che avrebbero per nemici i nemici e ribelli di Bologna, e per amici gli amici de' Bolognesi. „
   E Lancilotto similmente, a nome del Comune e del popolo di Bologna, e degli Anziani, e del Capitano, e degli Ambasciatori, promise al Marchese
   Ser sè e per suoi eredi „ di difendere il Marchese i Ferrara, ogni volta che i Bolognesi fossero dai Ferraresi ricercati, promettendo di aveT per nemici i loro nemici, ed amici gli amici loro; e che tutti i dazi e tutte le gabelle della Città di Ferrara insino