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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   187
   « ambasciatori nella Provincia di Romagna a trattar modo di togliere appieno le sedizioni e le discordie de' partiti , per ricondurli all' antico amore, ed a pacifico stato. E questi ambasciatori si eleggerebbero a volontà degli Anziani e de' Consoli , perchè fra' molti fossero buoni , fedeli, e senz' alcun sospetto ; studiando sempre, nel trattar col Conte e cogli amici , che niun bandito o ribelle del Comune di Bologna, partigiano de'Lambertazzi , potesse stare nè dimorare nella Provincia di Romagna. Gli Ambasciatori eletti furono, Graziolo de' Boattieri, e Pietro Visi. Ordinarono ancora altri Ambasciatori a Parma, perchè ivi s'aveva a tener Parlamento intorno all' utile delle terre e Città di Lombardia, di Toscana , della Romagna, della Marca Anconitana e degli Estensi dominii : nè solo a benefizio di esse Città ma inoltre a favor del Re Carlo, pe'bisogni che ne aveva a condur le cose di Sicilia. Stabilirono pure i Sapienti che nella Città di Bologna fossero introdotti quattrocento soldati prima della festa di san Michele di Maggio: di più che s' avesse a fortificar Castel Franco, e particolarmente la torre orientale , scavando profonde le fòsse, e provvedendo il Castello d' ogni necessaria vittovaglia ; e che il medesimo si facesse alla Torre di Serravalle, affinchè stesse sicura dalle insidie de' Lambertazzi.
   E ritrovandosi i Ghibellini assai potenti in Arezzo , ne cacciarono i Guelfi, i quali poi strinsero lega co' Fiorentini .e con altre terre de' Guelfi di Toscana, dando motivo ad una guerra fra la Città di Fiorenza e quella d' Arezzo. Perciò i Fiorentini dimandarono aiuto a' Bolognesi, e n'ebbero tanto soccorso, che con esercito di cinquecento cavalli passarono Sopra Arezzo, e vi fecero molti guasti. Ma gli Aretini favoriti dall'Imperatore Rodolfo, a mezzo del suo Vicario Perei valle, guerreggiarono aspramente con esso lui la fazione contraria, recando su quel di Fiorenza e di Siena non lieve rovina.