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ANNALI
a quante terre, e castella, e borghi tenevano per Forlivesi e per Guidone da Montefeltro. £ mentre ritiravasi vittorioso e senza sospetto, all'impensata si trovò alle mani con Malvicino da Bagnacavallo 6 con Superbuccio Rovelda, i quali con molto ardore
Sii dieder la caccia, e fino a Tudurano respingono olo, tutta la preda che fatta aveva gli levarono. £ se Bulgaro Abbioso, che fu pure di Bagnacavallo non dava pronto soccorso al respinto Conte, il Mal-vicino gli levava il castello di Tudurano, e si faceva una via per passare più oltre.— In questo conflitto caddero spenti Ugolino Fantolini, Mattiolo Zambrasi, Leonardo Sala, Lanoilotto Tencarari , Tiresio Melegotti, Francesco Malvezzi, Bettuccio Zabarella, Battagliuzzo Vizani, Rigolo Gariséndi , Andrea Popoli , Giacomo Ghisilieri, Giovanni Uo-> cellini, Pietro Tettalasina e Giulino Marzi, ascritti tutti alla bolognese cittadinanza.
E il potente capo di banditi Filippo Gardi, scorreva ardito e temerario con una mano d'irrequieti faziosi per lo Contado di Bologna, e danneggiava e travagliava dappertutto : quando il Pretore dei Bolognesi, volendo por modo a tanto disordine , radunò buon numero di cavalli e di pedoni, frai quali sono a noverarsi i valorosi, Damiano Amati, Guascone, Bonvicino e Donato de'Rossi, Giovanni Bonagiunta, Giovanni Seccaferro, Grazia Bonapar-te, Guglielmo Piccardi , Candaleone Gozzadini , Cacciaricco di Gandolfo da Gesso, Ricciardino Li-gapasseri, Niccola di Testa Rodaldi e Garzone di Pietro Garzoni. Con esso loro passò ne'còl li di Va-rignana, dove sapeva accovacciarsi il ribelle, e posto l'assedio ad una casa dove costui si fu riparato , ed appiccatovi il fuoco, insieme co' suoi se* guaci tra le fiamme lo arse.
In quest' anno il Comune di Bologna edificò e restaurò molte pubbliche fabbriche di generale utilità, fra le quali sono alcuni ponti, e segnatamente quello del Lavino sulla strada Flaminia.