Stai consultando: 'Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796 Tomo Secondo', Salvatore Muzzi

   

Pagina (111/636)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (111/636)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   BOLOGNESI 113
   n pel bene d'altrui si sono sempre adoperati.— 5, E chi potrebbe ora, dopo tutto ciò , non mera-5, vigliarsi a buon diritto, che mentre la fama ban» 5, disce che Bologna nella sua ubertà produce uo-mini fecondi di scienza, manifestasse ella ad un M tratto in sè stessa difetto di vfero provvedimento? „ Chi più potrebbe riverirla colla solita devozio-5, ne, mentre dalle fonti onde sgorga agli altri chia-5, rore e dottrina, a lei stessa .derivasse caligine ed ignoranza?—Pertanto non senza molta deliberazio-M ne di. carità, pensando noi a tale avvenimento, mandiam Legato a codeste vostre parti il Venera-5, bile fratel nostro Latino, Vescovo d'Ostia e Vel-9) letri, affinchè v' induca a pace e riposo. „
   In questo lasso di tempo i soldati Bolognesi che
   fuardavano Imola, si trovavano senza vittovaglia, il Comune spedì loro moltissimo grano : e non poco denaro somministrò a Rolandino Passaggeri, che molto del proprio erario aveva speso a corro* borare la Compagnia della Croce del popolo, per amor della quale lasciò la Cattedra e lo Studio , onde già venne in tanta fama.
   Frattanto il Pontefice, conosciuti gli animi di quei di Bologna e delle altre Città dell'Emilia
   frodivi ad obbedienza alla santa Sede, rivolse animo tutto ad eseguire quanto agli Ambasciai tori Bolognesi aveva promesso, di pacificare cioè i popoli discordi di cotale regione, e di guisa speciale i Geremei co' Lambertazzi ; le quali due fazioni potevan dare gran crollo alla sicurezza di Bologna, e indurre le vicine Città a simili discordie. Però, a tal fine, mandò Bertoldo Orsini suo nipote , con ampio comando, nominandolo Conte della Romagna e Governatore della Città di Bologna, siccome risulta dalla Lettera seguente soritta di Viterbo :
   5, Niccolò Vescovo, servo dei servi di Dio. Al diletto figlio il nobile Bertoldo degli Orsini cife 3, tadino Romano, Rettore di tutta la Provinoia di 3, Romagna, della Città di Bologna , della Contea