BOLOGNESI
„ Acconsentiamo pure e vogliamo che come in „ virtù di questa protesta nessun pregiudizio deve ,, essere recato nella detta Città, e nel suo terri-„ torio, e distretto ai nostri diritti o a quelli dei 9, nostri successori o della nostra Chiesa;-così non „ si possa opporre alcun impedimento alle ragioni „ di difesa che alla Romana Chiesa o ad altri con-„ tra i detti nostri privilegi , consuetudini, patti „ o convenzioni potessero per avventura compete-,, re ; nè che niun ostacolo o impedimento o de-,, trazione alcuna far si possa per cagione di esse, „ (ove legittimamente competessero e per diritto „ delle eccezioni alla suddetta Romana Chiesa con-tra i nostri privilegi, consuetudini, patti e con-„ venzioni ) al presente nostro giuramento di fe-5, deità, e a questa protesta che abbiamo prestata „ e fatta semplicemente ed assolutamente. Voglia-y, mo pure e protestiamo, com' è detto, che i di-3, ritti della detta Città e del predetto territorio yy e distretto, siano conservati illesi.—Dato in Vi-yy terbo nel Palazzo Vescovile nella Camera del Pon-yf tefice , alla presenza di questi testimonii, cioè : „ i Venerabili Padri, Orlando Vescovo di Narni, „ Goffredo Vescovo di Torino, Orlando Vescovo di „ Messina uomini onorandi ; di Maestro Pietro da „ Milano Vicecancelliere di santa Romana Chiesa; „ di Ser Benedetto da Anagni Notaio Pontificio, s, di Frate Uguccione e di Frate Giacomo Pocapa^-„ glia Camerieri del Papa ; di Romanzo de' Roman-„ zi, Tommasino di Guido Ubaldini e Pace dei „ Paci professori di diritto civile; di Galeotto dei 3, Lambertini, Guido de* Calboli , Tommaso dei 3, Ghisilieri e Niccolò de'Lastignani Nunzii ed Am-„ basciatori del Comune di Bologna. „
Conchiuso quest'Atto vigilò il Pontefice a prò» curar la pace tra le fazioni, desideroso, come buon pastore, di veder concordia nel gregge, e come buon principe d' avere in ubbidienza Città numerosa di abitatori : al qual pensiero, benché sulle prime non ben consentissero i capi di parte; nondimeno, mossi