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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
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   Quindi le discordie, anzi le guerre civili, che a tale riducon le Repubbliche da soggettarsi ad un principe o soggiacere a un tiranno.—E non siamo noi forse a tale, purtroppo, ridotti? Noi abbiamo, dopo una strage civile di quaranta giorni continui, scacciati dalla patria ben dodici mila cittadini. Nella prima battaglia, che contra i Forlivesi attaccammo , si versò molto sangue dall' una parte e dall'altra; nel fatto d'arme al Ponte di san Procolo furono tagliati a pezzi ottomila de'nostri; e sotto a Ravenna perdemmo seicento fanti e cinquecento cavalli, con tanta somma di danari che potevano assicurar la fortuna d'un Principato. Di tutta ouesta gente è vedova la Città di Bologna ; e quegli stessi che ne dovrebbero recar soccorso fanno professione di nostri nemici. Carlo di Napoli non può più. aiutarne; perchè avendo rivolto l'animo alle imprese oltramarine, è fatto pur esso bisognoso dell' aiuto d' altrui. I Fiorentini, che si porgevano pronti a favorire là parte Guelfa, sono caduti di presente in nuove discordie cittadine: e da tutt' altre potenze non è fiducia di soccorso. Vedete adunque, dopo tanti conflitti, a che penuria di gente noi siamo ridotti ; alla quale ove si aggiunga la carestia de' viveri, se mai s'avanzino, come tiensi per fermo, i Lambertazzi a travagliar la Città, pochi soldati per difenderla, e meno abbondanza per mantenerla ci verrà dato di trovare. Nè basterebbe, per mettere insieme danari a sufficienza , il concorso de' particolari ; perchè nelle passate calamità si sono consumate non men le pubblici)? che le private ricchezze: sicché appena siamo avallati noi a noi medesimi. All' incontro i Lambertazzi sostenuti da valorosi capitani, e conciliatisi colle vittorie e colle prede gli animi , ed il favore de' vicini popoli, s* accrescono e s'accresce* r^nno ogni giorno più di potenza ; perchè è cosa solita che nella felicità non manchi mai compagnia. Ed essi poscia , per non dar tempo all' incostanza 4clja fortuna, fin che l'hanno pel crine, verranno
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