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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI 113
   no Procolo, e d'aver rotte le genti di Jacopo Pian-diparti. Ma chi non sa che di quella fu cagione la fuga della forestiera cavallerìa venuta in nostro ainto; di questa la quantità maggiore degli avversarti , e T imboscata in cotal luogo dove mebo si temeva ? È d' uopo piuttosto pensare che fortuna •r potrà volger sua ruota a danno loro, ohe noi, dopo le ricevute percosse potremo risorgere; menta' essi, per una sola che lor tooohi, sono affatto in rovina. —• E dobbiamo ancora avere speranza , ohe giovi a qualche cosa la giustizia della causa nostra : chè, sebbene Dio permette talvolta, per •ceniti giudizi, qualche contento ai malvagi, ben
   Sresto dall'altezza della vittoria piombano al basso 'ogni più triste sconfitta. Non potranno i Lambertazzi non insuperbirsi de' felici successi, nè sapranno oon modestia usar la prosperità in modo che agli stessi amici non divengano insopportabili ; onde sarà facil cosa che dagli stessi di Romagna siano, a nostro prò, detestati. Quello che sopra tutto ci ha ridotti a pensieri indegni degli animi postai, è la mancanza di ooloro ohe senza mercede mandino gente da guerra, è il vedere l'erario talmente esausto di denari, da non poter assoldare tanta gente che basti a far resistenza. Ma il rimedio a questo non manca. Impetri ciascuno per la repubblica da sè stesso e dalla moglie quelle rie* chezze soltanto di che si fa mostra, non senza promissione d'essere a tempo più oomodo ricompone sato. Chi volontariamente non accetta un mezzo tale per conservar la Repubblica e la propria salute, sarà forzato un giorno ad usarlo per l'altrui signorìa. Orsù, generosi cittadini, siate d'animo
   Srande, e riducetevi alla memoria l'eroiche imprese e' vostri antecessori. Furon dessi che più d'una. volta s'opposero agli eserciti di temati possenti; e ohe, per serbare l'antico stato, non temeron di rovinare la Rócca che il quinto Enrico nel mezzo della Città, sugli occhi di tutti aveva innalzata : frnon dessi che gittaron dalle finestre Bozzo governatore ,