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   ANNALI
   forzollo a scioglierlo con sua vergogna. Appena respedizione valse a'Geremei la ricupera di Solarolo, che per loro fu reso a' Manfredi, é forzarono i Ghibellini ad uscir da Bagnacavallo. Chiuse quest'ultimo evento , 1' anno in tutta quanta la Storia il più luttuoso a Bologna non tanto pel molto sangue versato de' cittadini, che per la trista catena delle conseguenze funeste che ne derivarono; giacché il Comune , perduta per ostinazione di parti ' r autorità guadagnatasi nella Romagna, umiliato soverchiamente dal colpose destituito di que'presidi che gli bastassero a ricuperar l'antica grandezza, declinò di nome e di libertà. Sommo detrimento risenti ancora lo Studio dalla proscrizione de* suoi maestri ; e parecchi alunni li seguitarono in Padova, nè a ristorarlo bastarono per lunga pezza le cure pubbliche, e que' privilegi ulteriori che s'accordarono. Fra'maestri cacciati in bando sono i tre figliuoli d'Accursio, cioè Francesco, Cer-votto e Guglielmo; Tommaso di Piperata Storlitti, Bonromeo da Dugliolo , Azzone de' Lambertazzi, Albertino Carrari, Spagnolo Abati , Ribaldo Fo-scardi, Federigo Scala, Bonrecupro dal Porro, Giacobino de'Pizzigotti, Scannabecco Bavosi, Guglielmo Cacciti e Giovanni degli Ungarelli.
   Resse in Milano VeneticO Cazzanemici, Galeotto de'Lambertini in Tortona. Degli Aigoni fu Podestà Mattiolo Galluzzi, de'Graisolfi Alberto Savioli. A quel tempo viveva Guido de' Guinicelli assai chiaro frai Trovatori , e fu messo al bando colla depressa fazione.