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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ANNALI
   d'una fortuna migliore, e imploravano da' Latit-bertazzi un aiuto che li sottraesse all'esigilo. A rihvigorirli versarono in copia l'oro i Carbonesi, gli Scannabecchi, i Savioli, i Principi, i Guezzi, ed in favor loro perorò dinanzi al Comune Castellano stesso degli Andalò (3 Aprile). Se non che al diritto migliore prevalse l'aura d'Alberto Cazzano-mici ; e si decretò che negletta tutt' altra cura, il Carroccio movesse contro Forlì. Nè fu pago Alberto del suo trionfo, ed abbandonando la Curia, sopraccaricò i Lambertazzi di vituperi ed animò la plebe ad insultarli. Dall'alto delle vicine lor torri si ven-dicaron gli offesi, lanciando i dardi e le pietre sugli avversari, e scoppiò improvviso il tumulto. A frenarlo adottò il Pretore la severità del castigo, e imposte ad Alberto lire ottocento d'ammenda, prescrisse che s'atterrasser le case di due fra i più con* tumaci di ciascuna fazione. Ma s'esacerbarono gli animi, divampò compiuta la sedizione, e le mischie si propagarono. S'accrebbe inoltre il disordine mercè de Conti da Panico, divisi fra loro di setta, >d assistiti da'lor seguaci, che scesero dalla montagna. Maghinardo Conte, ottenute alcune contrade poste all' intorno de' luoghi di sua dimora, guardatale per parte Guelfa, e tendeva ad occupar la parta detta di sant'Isaia. Viceversa Ugolino Conte, messe le roste al serraglio di Saragozza, s'affaticava a difenderlo da'Lambertazzi. Ciascuno intanto de'due partiti invocò soccorsi al di fuori ; i Geremei dagli Aigoni, da' Roberti, da' Parmigiani, dal Marchese d'Este e da' Fiorentini j i Lambertazzi da' Graisolfi, . dagli Accarisi, da'Forlivesi e da' Fuorusciti di Ravenna, Cesena e Rimino.
   Prima s'affrettò la milizia de'Fiorentini, e mostrassi al Ponte di Reno. S'accinsero a divietarla le Società della Branca e de' Griffoni, che allora custodivan la porta di san Felice ed a modo la combatterono, che retrocesse disfatta, lasciando estinto nel campo il suo condottiero. Tolte in questa guisa d'impaccio, piombarono sovra Maghinardo al