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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

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a cura di Federico Adamoli

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   , io8 ANNALI
   Quivi adunque riposan le ceneri di queir Enzia onde tanto si è parlato nel lungo tratto di sei secoli ; le cui sventure rispettate da tutti, non vennero prese a sorrìso che dal poeta Tassoni, il quale avrebbe scherzato sulle cose più reverende. Egli pose a base del suo poema sulle discordie fra'Bolognesi e i Modenesi una Secchia rapita} la quale conservasi nella torre maggiore di Modena, e che per tradizione popolare vuoisi involata da un pozzo presso la Porta attuale di san Felice, in quel gruppo di case chiamato — La Cavalleria. — Ma non so quale storico antico, nemmeno modenese, abbia asseverato questo fatto, il quale piuttosto è a supporsi avvenuto forse al Ponte di sant'Ambrogio o in quei dintorni al Panaro, dove i nostri ebbero già posto campo, e dove accaddero parecchie zuffe, e finalmente la gran battaglia del 1249. Quand'anche però fosse stata tolta la Secchia alla Cavalleria, essa ò fuori di Bologna anohe adesso; e di quel tempo poi n'era lungi un buon quarto di miglio, perchè porta Stiera o Soteria trovavasi dov'è ora il Grande Albergo Reale.
   I Canonici della Chiesa Ravennate, turbati nelle lor ragioni da'Bolognesi e da* Veneti a motivo della guerra che ardeva, ebbero ricorso al Pontefice per risarcimento opportuno (6 Decembre). I ladronecci di Guglielmo, Napoleone ed Alessandro, Conti da Mangoua, che nel bosco di Ripaverde spogliavano passeggeri e mercanti, richiamarono la vendetta pubblica. Penetrò armato il Pretore nel lor Distretto , vi smantellò Castiglione, Baragazza, Bruscolo e Piano, poi citò i Conti affinchè comparissero, e sotto pena del capo sborsassero l'ammenda imposta. Proseguivano le private risse de'cittadini. Gindotti no vecchio de' Prendiparti uccise Guizzardino degli Asinelli, e il Pretore fece diroccargli le case. Per mano di Giovanni Pepoli perì Bonetto degli Andalò, e Brandeligi di Guido de'Lambertini venne morto dagli Scannabecchi. Le autorità d'Ottaviano Vescovo e de'Godenti racconciliarono le mal disposte famiglie.