BOLOGNESI 4*9
»
in argento, il quale cadde in una fonte che venne poi detta dell' asino. Ma si vendicarono gli avversari uscendo improvvisi, e strappata a forza la briccola, la trassero come in trionfo nella Città .— Vennero intanto alle tende nostre Oratori del Comune di Modena Ugo Sanvitale, Gerardo Arcelli, Egidio de'Furi e Calcolo de'Bonegri, ed agevolarono colla lor presenza i trattati. Conchiuse dall'una parte il Legato, il Podestà , l'Assessore Ar-zulfo da Casalolto, gli Anziani, i Consoli e i Savi, dall' altra Uberto da Romana e Giovanni da No-nantola Giudici, cen altri quattro fra' Consiglieri di quel Comune. Era la somma de'patti, ch'ambe le terre fissassero lega perpetua ad onor di Chiesa, de' Lombardi e di lor medesime, e fossero in fra di loro comuni le amicizie e le nimicizie, e scambievoli in guerra, e in pace gli aiuti ; non però potrebbero i Modenesi senza l'assenso sì del Legato che del Podestà di Bologna, degli Anziani e de Consoli confederarsi con terra alcuna o persona. Essi dimet-tesser libera la Città loro al Legato e al nostro Comune, vi ricevesser presidio, lo stipendiassero, e quante volte fosser richiesti consegnassero senza richiamo a custodia le Castella e Rócche del lor Distretto. Se Federigo deposto, o il Marchese Lancia, o Ezzeliiio, o le genti di Pavia e di Cremona, s'inoltrassero ne' due Contadi Modenese e Reggiano , o s'approssimassero a Modena per modo che la Città fosse in rischio, consegnerebbero i Modenesi, al Legato e al nostro Comune, quel numero determinato d'ostaggi che fosse imposto, salvo il dimetterli allo svanir de'timori. 11 Comune di Modena assolvesse gli uomini di Bazzano, e qualunque era in quel Castello a difesa, quando v' entrarono i Bolognesi. Gli Aigoni rientrassero in Modena , ricuperassero le loro terre , e le due fazioni facesser pace a que' patti che lor verrebbero imposti. Sarebbe a carico de'Bolognesi mantenerle entrambe concor