ANNALI
£ mercè adirata
Piena d'ira pietà te.
Oh Dio , tal ho ventura
Ch'io nuoco a cui servir mai non, Tifino t
Del mio servir non veggio
Che spene in me s' accresca ;
Anzi mi si rinfresca
Pena e dogliosa morte
Ciascun giorno più forte,
Ond'io sento perir lo mio sperare.
Ecco pena dogliosa
Che nello cor m' abbonda
E sparge per li membri,
Sì eh* a ciascun ne vien soverchia parte.
Giorno non ho di posa,
Sì come il mare e 1' onda.
Core, chè non ti smembri ?
Esci di pene e dal oorpo ti parti;
Ch' assai vai meglio un' ora
Morir che pur penare.
Chè non potria campare
Uomo ohe vive in pene
E a gioia non s'avviene,
Nè ha pensamento che di ben »' apprenda.
Così l'infelice prigione disfogava sua pena !
v^ooQle