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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Primo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 559

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a cura di Federico Adamoli

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   ANNALI
   Promise viceversa il Comune che le Castella del Conte manterrebbe illese e protette, e sarebber liberi gli abitatori della montagna a fornir di viveri il suo Distretto. Egli il Conte, ove dissentisse il Comnne, non comporrebbe con chicchefosse ; e se ì Collegati o la Chiesa scendessero per avventura ad accordo con Federigo , procaccerebbesi eh' ei rimanesse compreso. Il passaggio dall'uno all'altro Distretto non avesse ostacoli in avvenire, e fosse reciproca la sicurezza della dimora. L'ammenda che sosterrebbe il contravventore fu estesa a mille marche d'argento.
   E frattanto il deposto riparavasi entro a Vittoria , e dalla fortezza del luogo derivava la negligenza nella custodia. S'era aggiunto che buona parte de'cavalieri distoltasi dall'esercito era al Po con Enzo a proteggervi la costruzione d'un nuovo
   Fonte, che intercettasse i sussidi. Se n'avvidero i armigiani, e uscendo dal chiuso co'Milanesi, coi Bolognesi e con quanti erano al di dentro ausiliari, assalirono il vallo, forzaronlo senza dimora, e cacciati per forza d'arme i nimici fuor della terra, l'abbandonarono al fuoco (18 Febbraio). Larga fu la strage segnatamente de' Saraceni, e a tre mila ascesero i prigionieri per la molta parte Lombardi. Caddero in potere de vincitori non che il Carroccio de'Cremonesi, ma i tesori inoltre di Federigo, la sua corona e il sigillo stesso d'Impero. Egli che in quel di era a caccia per la pianura, vedute da lontano le fiamme, ricoverossi presso che solo a Cremona , mentre i fuggiaschi eran duramente inseguiti di là dal Taro. In breve, affidato ad Enzo in que'luoghi l'ordine sconvolto di cose, si ritrasse per la Toscana alla Puglia. Una schiera di Bolognesi arrestossi in Parma a custodia con alcuni pochi della Romagna.
   Ma il Legato Ottaviano giustificava co' fatti la confidenza di Chiesa. Novara per suo pensiero fu. ricondotta alla lega ; e la Lunigiana e la Grafa-gnana , scossero il giogo di Federigo ; nè tendeva