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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Primo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 559 |
Digitalizzazione OCR e Pubblicazione a cura di Federico Adamoli
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costrutte, pe* qiial ragione* ed a cui fossero do» dicate, e che reliquie si contenessero negli altari da lui consacrati. Le quali piramidi per l'antichità , ed anche per la malignità de'tempi essendo state rovinate, sono perdute dette tavole, ovvero sono state spezzate, e perciò non si ritrova al presente memoria di quelle. »
Molti édifizi, e pubblici e privati, avranno senza dubbio riempita l'area di questa limitatissima Città : ma imperciocché non è vestigio visibile di nessuno, nè aittica pianta che ce ne serbi la traccia; noi ci limiteremo a quelli de'quali abbiamo certezza o molta probabilità . Fra questi era la Corte o Palazzo di sant'Ambrogio, dove risiedeva il Governo, e che porgeva (com'abbiam detto ne'nostri Annali) dalla Chiesa Attuale de' Celestini alle case de' Galluzzi : era un Anfiteatro dov'oggi è il Palazzo detto dei Re Enzio: e secondo una Pianta prospettica, incisa da Domenioo Ambrosi detto del Brizio, a norma delle opinioni di Ovidio Montalbani, era un tempio di Vertunno laddove sono di presente i Vicoli Stallaggi; e la casa del famoso Orator Bolognese Caie Rusticello sul Mercato di Mezzo rimpetto alla Via Cavaliere all' angolo orientale delle Calzolerie. — Egli è perciò che avendo noi tracciato questi quat-tra ed i fi zi nell'unita Pianta, abbiamo segnati i nomi delle strade e le periferie rappresentative delle isole attualmente esistenti, affinchè riferendosi a questi punti di confronto, possa conoscersi la situazione di ciò che più non esiste.
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