Che Felsina poi fosse ristretta all'area brevissima segnata dalle quattro Croci od antiche Porte, le quali ne marcavano gli estremi a mezzo circa del quinto secolo dopo Gesù Cristo, è cosa più di tradizione che di fatto, cui difficilmente potrà darsi prova di certezza. Chè se i confini di Bologna, al tempo delle irruzioni e dei tentativi ripetuti de'Barbari del Settentrione, non fossero stati più estesi che quelli dell' antica Arcem e delle quattro conosciu-t issi me Porte, Felsina non avrebbe potuto ai di leggieri , unica in Italia, schermirsi dalla rabbia del feroce Alarico, e prima e dopo che questi ebbe abbattuta e saccheggiata l'Eterna Città de'Pontefici. Ond'è a supporsi che già fin d'allora la Città nostra si estendesse ad alcuni di que' confini, che i così detti Torresotti della seconda cerchia, per la guisa antica di lor costruzione fortissima, sembrano assolutamente indicare.
Ma perchè pure vogliamo dare la minor Pianta della Città , limitata dalle quattro Croci che fino al secolo nostro sonosi vedute nelle quattro Cappelle agli angoli del supposto primo confine, e che ora si trovano conservate nella Perinsigne Basilica di san Petronio a memoria della cosa; udiamo oiò che intorno a questo dicono gli storici principali di Bologna.—Al tempo circa dell'Imperatore Graziano , quando cioè i Bolognesi vinsero e soggiogarono il popolo de' Claternati, la cui Città Cla«-terna o Quaderna venne in progresso di tampo abbandonata e guasta totalmente; essendosi a Ravenna e in Bologna trasferiti moltissimi abitatori di quella scaduta Città , per 1' aumento di popolazione fra noi dicesi venissero aggiunte alle due Porte, Ravi-gnana o Ravennate all' Oriente, e Stiera o Soteria all'Occidente, altre due Porte, volte pur esse alla medesima guardatura di cielo. E fu l'una di questo (cioè la nuova Orientale) nel quadrivio fra Ponte di Ferro, Miola e i due rami superiore ed inferiore di Strada Castiglione, che tutti conoscono sotto il nome volgare di Croce de'Casali, perchè ivi presso