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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Primo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 559

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a cura di Federico Adamoli

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   m ANNALI
   e di Reggio. De'Veronesi corsero in Bologna a ceiv carvi asilo e sostentamento, que' dalla Carcere , i Grotti e que'da Palazzo; de'Reggiani i Roberti, i Fogliani, e que'da Palude con molt'altri ; e il Comune destinò ad essi le rendite de'molini che do-nominavansi delle Tuate. A Bernardo dalla Palude assegnò il Pontefice lire venticinque Imperiali sui Monasteri del Vescovado.
   Ma Bologna stessa era piucchè prima agitata dal fermento delle fazioni. Reggevala Filippo degli Ugoni Bresciano, e le parentele conchiuse fra le fa» miglio discordi promettevano durevolezza alle paci fissate nell'anno addietro dagli arbitri. Pur tutta-velta i tumulti rinnovellaronsi. O gli eccitassero i Geremei o i Lambertazzi, gli è certo che de'secondi furon messi al bando Sopramonte di Rinaldino dei «Zogoli, Pellegrino di Bualollo d' Agnese e Tommaso Landolfì.—S'aggiunsero ostinate risse per lo Contado. È detto che gli abitanti di Budrio, quale se ne fosse il motivo, s'azzuffassero fino a cinque volte ordinatamente cogli uomini di Vigorso.
   Consolidavasi intanto l'autorità democratica , e pubblicaronsi gli Statuti del popolo. Per essi era stabilito che dodici in avvenire fosser gli Anziani, tre per quartiere, e dedotti in ugual misura dalle Società dell'arti e dell'armi. Durassero tre mesi soli in ufficio, ed usciti dal Sindacato s'astenessero per un triennio. -Nè potrebbe ottener l'ufficio Magnate alcuno, nè cavaliere, nè persona obbligata ad altri o straniera, nè verun altro individuo quante volte non fosse al novero degli esercenti in 1
   ______rf______________0li Anziani l'invigilar sulle società, e mantenerle in tranquillo stato e possesso di lor ragioni, udir le querele, esiger le multe, e dar opera affinchè gi' individui gravati s'indennizzassero dal Pretore. Interverrebbero alle Credenze ed a'Consigli Generali, e vi proporrebbero quanto espedisse per ben del popolo, previo l'assenso di due terzi de' Ministrali ; nè col Podestà
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