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Annali della cittŕ di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Primo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 559

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   4*7.
   ed a'Principi dell'Alemagna impose che divisassero d'un successore (17 Luglio). Trovaronsi presenti all' atto fino a centoquaranta Arcivescovi e Vescovi » oltre ai Patriarchi Bertoldo d'Aquileia ed Alberto d'Antiochia, l'Imperator Baldovino, Raimondo Conte di Tolosa, ed i Legati dell? terre Lombarde: nè s' astennero i Procuratori di Federigo. Si noverava fra questi Taddeo da Sessa, che sorgendo a patrocinar la causa infelice del suo signore , contraddisse, pregò, promise, e delle promesse indusse a mallevadori i due Re Lodovico di Francia ed Enrico d'Inghilterra. Ma poichĂ© vide saldo il Pontefice nel suo proposito, appellò al futuro Concilio, ed uscì del luogo gemendo e percotendosi il petto.— E dappoi ch'era voce, come il favor di parecchi, principalmente ecclesiastici, (per aderire alla sentenza del Concilio che decretava scaduto Federigo, ed imponeva la scelta d' un successore) preferisse Enrico detto Raspone, Langravio di Turingia; così i Legati di Milano e di Bologna, affrettarono di lĂ  da' monti, per confortarlo a non isdegnar la fortuna che si mostrava propizia ; ed offerirongli per la lega intera fede ed aiuto.
   E quindi contro a'Lombardi esaltaronsi piucchè mai nell'animo di Federigo l'indignazione e la sete della vendetta. Due possenti eserciti entrarono per suo comando nel Milanese. Egli condottiero dell' uno giunto ad Abiate , ebbe a fronte di lĂ  dal guado il Legato coi Milanesi, coi Genovesi , coi Piacentini e colle milizie de' Collegati ; nè riuscì ad impresa finchĂ© gli venisse vantaggio o fama (ai Ottobre). Enzo d'altra parte, che rinforzato da'Cremonesi e da' Bergamaschi combattè a Gorgonzola contra un drappello di Milanesi, abbattuto e campato a stento dal rischio di rimaner prigioniero, raggiunse il padre a Casterno, e tutti e due abbandonando la Lombardia si ridussero nella Toscana. Al tempo stesso Rolando Rosso cogli altri a parte di Chiesa furon cacciati da Parma ; e soggiacquero alla vicenda medesima i Guelfi di Verona