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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Primo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 559

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI 34$
   
   esuli Ferraresi, che ricoveratane! Ravennate infestavano Galliera cogli altri luoghi a confine, innalzò nelle valli la torre denominata dell' Uccellino. Annidiavano i fuorusciti, per quanto appare, su quelle terre del Ravennate che stanno limitrofe ai due Distretti di Bologna e di Ferrara, siccome risulta da un atto dell' Archivio dell' Abbazia famosissima di Pomposa , di ohe altra volta abbiam tenuto parola.
   Resse in Ferrara Giacobino de'Prendi parti ; ed al suo tempo si raccomposero co'Ferraresi le rappresaglie tuttora vive dopo la presa della lor terra.
   Gli Oratori degl'Imolesi a principio d'anno presentandosi in Capua, vi riportarono da Federigo privilegio onorevole, che raffermava le libertà e costumanze di quel Comune, colla promessa che il suo Distretto non verrebbe, per autorità suprema, in potere de'Bolognesi o de'Faentini. Serbasi l'atto fra le carte pubbliche d'Imola ; e v' ebbero a testimoni i Conti Raimondo di Tolosase Ildebrandino Toscano figliuolo di Cacciaconte; Ansaldo da Mare Ammiraglio di Federigo, Pandolfo Fasanella Vicario, e i due Giudici Pier delle Vigne e Taddeo da Se ssa.—Egli intanto l'Imperatore^ stringendo i Cardinali discordi perchè convenissero in una scelta,, accoppiava alle replicate minacce le ostilità più. severe che permettesse la guerra. Si riunirono all'ultimo in Sinibaldo Cardinal Prete del titolo di san Lorenzo in Lucina, che fu genovese de' Conti Fieschi di Lavagna, e che venne detto Innocenzo quarto (a5 Giugno). Nè perchè legassero l'Imperatore e il Pontefice nodi d'antica benevolenza, scemarono i piati fra il Sacerdozio e l'Impero, e degenerarono, in pochi mesi in un'insanabile nimicizia.
   ANNO DI CRISTO 1243.
   Annal. Boi. T. I.
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