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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Primo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 559

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a cura di Federico Adamoli

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   ANNALI
   coll'esercito dc'Modenesi e coi cavalieri di Parma, Reggio e Ferrara, e buon numero di Pugliesi. Fu di mestieri il combattere (a Settembre). I Bolognesi eh'cbber la peggio, piansero mille de'loro , morti nel campo o sommersi. Frai prigionieri noveraronsi Corrado Conte da Panico , Loderengo di Branca-leone Andalò, Matteo de'Sammaritani, Godescalco de' Carbonesi, Perolino di Guido d' Ostia, Giacobino Buglione, e Guidon Capello de'Lambertazzi^ Pellegrino di Buvalello d'Agnese, Palmiero degl'Infangati, e molt'altri di primarie famiglie. Caddero in nostro potere nel fervor della mischia Aleardo Boccabadata, Inghiramo da Gorzano e Berto da No-nantola, con altri pochi de' Modenesi e parecchi de'Parmigiani. Il verno, o la stanchezza piuttosto, imposero una tregua alle ostilità.
   Ma l'Imperatore , che venendo a fronte de' Milanesi seppe indurre i Comaschi ad abbandonarli, non ebbe perciò a vantarsi d' alcuna impresa, da cui gli venisse lode o profitto ; e varcato il Pò si ritrasse nella Toscana. E al Decembre Gregorio da Montelungo venne Legato di Bologna per divisar co'Lombardi quanto espedisse alla causa pubblica. Frai Rettori ivi congregati in Milano, Brescia, Piacenza, Alessandria e Faenza, siedevano per lo Comune Saviolo Savioli e Torello da Cantone. Dinanzi ad essi comparvero il Marchese d'Este e Ricciardo da san Bonifazio a giurarvi fede alla lega. Dal giuramento d'Azzo impariamo i nomi di quei Rettori eh'eran presenti coi nostri, e cioè: per Milano Anselmo da Terzago e Lampugnano Grida ; per Piacenza Ansaldo Lavandario ed Ugo Mantegaccio ; per Brescia Ottone de' Brusati e Guatando Capriolo ; per Alessandria Ottobono Lanzavecchia ed Ambrogio Giudice; e per Faenza Fabro Lambertazzi Pretore. Ricciardo di san Bonifazio v'intervenne pure; e v' ebbero parte anche Mantova e Trivigi. Erano presenti Bartolommeo Giustiniano e Marino Ferro Oratori di Vinegia, che a nome del lor Comune insultato da Salinguerra nell'acque, insistevano per