BOLOG BTESI
ògt
Bonaventura da Savignano, Zaccaria Gualengo, Giacobino Tebaldi e Ramberto degli Accarisi. — Il Monastero di san Romano, turbato nell' esportazione de' redditi di que' terreni che appartenevan-gli sul Bolognese, dopo lunga istanza al Comune procacciossi le rappresaglie da' Ferraresi.
Il Pretore fu Ardizzone Losco Bresciano di quei da Pontecarale. — Gli Accarisi intanto , scontenti della passata vicenda, meschiavansi di trame occulte in Faenza. Parteciparonvi oltre a Mal vicino Conte, e consorti, Buggeri, Tigrino e Aghinolfo detto da Romena, figliuoli di Guido .Guerra da Modigliana, che secondato da'sussidi d'Imola, Forlì, Forlìmpopoli, Castrocaro, Cesena e Pesaro, affacci aronsi per occupar la Città . Se non che accorse Ardizzone co'Bolognesi, e investendoli senza risparmio, li superò e pose in fuga. Nella molta strage dei loro furon costretti ad arrendersi Malvicìno , e Aghinolfo, e il Pretore di Castrocaro Pietro Lionci, con altri piucchò trecento fra cavalieri e pedoni. Le carceri del Comune non potevan capire tutti i prigioni di guerra ; per cui i cittadini maggiori fornivano le carceri loro particolari, ond'erano autorizzati a far uso. Perciò in quest'anno furono poste a servigio pubblico le carceri de' Dotti, degli Au-silitti, dei Sa violi, de'Bagarotti, de'Landolfi, dei Malatacchi, e d' altre famiglie si de' magnati che del popolo.—Essi tuttavolta non rispondevano dei rinserrati; e vigilavanli i custodi eletti dal Comune. — Vedi tempi mutati ! Ora nessun privato ha più carceri!—Alla terra tratta da rischio e munita, fu dato a Podestà Fabro Lambertazzi.
Nè passarono che pochi giorni prima che Paolo de'Traversari, nimico occulto di Federigo, tentasse
ANNO DI CRISTO 1230.