BOLOGNESI
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procrastinata di Palestina, spedi in Viterbo il maestro de'Teutonici e il Logoteta Pier dalle Vigne, che redintegrassero una volta ancora i trattati. Udilli il Pontefice, e impose a Rainaldo Vescovo d'Ostia, e a Tommaso Cardinal Prete di santa Sabina , che affrettandosi alla Lombardia con plenipotenza di Legazione, prescrivessero a quelle terre che guerreggiavansi, la sospensione dagli atti ostili fino a costringerle colle censure ecclesiastiche; e in seguito, come apparisse in Italia l'Imperatore fos-sergli innanzi, e togliendo tutte sinistre impressioni s'adoperassero per una pace durevole (a3 Maggio). Al tempo stesso intimò ai Pretori di Milano e di Bologna , che ponderando sui rischi moltiplicati spedissero Procuratori in Mantova autorizzati all' accettazione de'^patti, che proporrebbero i due legati (ao Maggio). E detto che ad interposizione d'entrambi, i Comuni di Bologna e di Faenza componessero coi Ravennati.
E all'Agosto l'Imperatore, impetrata al figlio Corrado la corona dell'Alemagna, discese con un folto apparato di cavalieri. Accampava a Goito sul Mantovano, quando il raggiunse Ezzelino, guidando in arme le genti di Verona con tutt'altre che gli ubbidivano in quella Marca. Affrettaronvi di mano in mano Salinguerra co' Ferraresi, i Pretori Ugolino Rossi di Cremona, Guido Conte da Biandrate di Pavia, Niccolò Adelardo di Parma e Uguccion da Corte di Modena , colle schiere dei lor Comuni, i cavalieri di Trento, Simon di Chieti colle milizie di Puglia e co' Saraceni , i Marchesi Azzo d' Este , Uberto Pallavicino e Manfredo Lancia, e i rinforzi della Tosoana, della Liguria, della Romagna e dell'Umbria, a maniera che i combattenti sorpassavano gli ottantamila. Colà , dubbiosi della lor sorte comparvero gli Oratori de' Mantovani , che perdonati l'accolsero onorevolmente nella lor terra , e sJ aggiunse contemporanea la sommessione di Ricciardo Sanbonifazio. Per si fatto evento che age-volavagli le vie ad opprimer la lega tanto salì a