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Annali della cittŕ di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Primo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 559 |
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BOLOGNESI
34$
cinquecento trenta tré guani'ed un terso d'argento fino. II conio della moneta nuova fu quello precisamente dell'antica, e non venne cangiato che verso la metà del secolo susseguente. — A questo tempo medesimo per brevità s'introdusse il conteggio a lire, le quali avessero il Bolognino grosso per,elemento ; cosicché dodici componessero il soldo e du-gentoquaranta la lira. E giova riflettere che al Bolognino grosso furono dati trentadue grani di peso, al solo oggetto che dugentoquaranta di essi, costituenti la liraj pareggiassero la libbra nostra ; e così lira e libbra avessero una base sola, giusta l'abtico 'sistema introdotto da Carlomagno, il quale aveva dato un primo esempio di quanto in alcuni paesi a* è poi fatto in appresso, e di quanto da altri tattor si desidera.—Tant'è Vero che le buone cose a gran fatica sottentrano alle cattive da lungo tempo radicate!
Resse quest'anno in Parma Ospinello de'Carbonesi i e Bartolommeo detto Naso, proseguì Pretore de' Cesenati.
ANNO DI CRISTO 1297*
Il Podestà per quest' anno fu Rufino Guasco d'Alessandria, che ristorando la guerra alla primavera guidò il Carroccio nel Distretto de'Ravennati. Secondaronlo i Faentini, e quant' altri contraddicevano a Federigo nella Romagna. Soli s'astennero i Cesenati, che prevalendo nella lor terra i Righizzi amici d'Impero, erano discesi a privata pace coi due Comuni di Ravenna e di Rimino. Oltre a più ville e luoghi che soggiacquero al fuoco e al ferro, occupò l'esercito ambe le torri che custodivano il ponte presso alla foce del Savio -, ed apparecchiavasi per un assedio. Fu invano che la Città minacciata implorasse aiuto per Oratori, sia da'Modenesi o dai Parmigiani, e da Cremonesi. Deducevano que* tre

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