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ANNALI
ANNO DI CRISTO Itti*
Erano tornati a vuoto gli uffici del Marchese d'Este e de'Padovani, perchè Ezzelino e i Mon-tecchi rilasciassero dalia prigione Ricciardo Conte, e si combatteva nel Veronese. Antonio da Lisbona (e comunemente da Padova) Frate Minóre che in seguito fu dei novero de' Santi, andò ad Ezzelino per intercedere in favore del Conte. La riverenza che s'infonde anche negli animi più feroci alla, vista della virtù e di santi non ismentiti costumi, potè indurre Ezzelino a mostrarsi umano ooll' Oratore , non però a declinare dal suo proposito. Per la qual cosa poi, e i Padovani, e il Marchese d' Este , e il Comune di Mantova, e gli altri amici del pri-gionero , combatterono pe' fuorusciti. Ad Ezzelino ed a'Montecchi soccorrevano i Trivigiani e le genti dèi Salinguerra: e stragi e devastazioni rovinose si commettevano da entrambi i partiti. Poso modo finalmente all' escandescenza la lega congregata in Mantova al Luglio. Ricciardo fu liberato, e il Castello di san Bonifazio, ove i fuorusciti s'eran ridotti a Comune, venne in poter de'Rettori che risposero della custodia. Si fissò nel momento stesso una società frai Comuni di Verona, Padova, Brescia , Vicenza, Ferrara ; Mantova, e il Conte, che, salvi i patti di lega, vegliasse intorno alla quiete di quella Marca (13 Luglio). Giuraronla i Podestà , ed Oratori de'contraenti nelle mani d'Obizzo Sal-vatico e di Giovarmi da Biliene , Rettori per Piacenza e per Bologna ; e fu dichiarato che potessero^ a piacimento aderirvi que'da Romano. Presentaronsi susseguentemente in Bologna i Legati d'Ezzelino e d'Alberigo, e si disponevano al giuramento, quando gli Oratori di Mantova e di Ferrara, contraddissero a tutta possa , e crebbero a modo le discussioni 9 e le indagini che Gerardo Maurisio, uno de' Legati