BOLOGNESI
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ì All'Agosto approvò Gregorio la tregua fissata frai
* fine Comuni ili Bologna e di Modena , e impose
* all'arbitro che la prescrisse l'invigilar di proposito h sugli attentati d'entrambi (3o Agosto). La tranquil-
* lità ristorata forniva a'Bolognesi agio a premunirsi, 1 e n' usarono alla montagna. Castel Leone innalzato ' da'fondamenti poco lontano da Succida, protesse il
* nostro Distretto da'figli d' Ubertino da Stagno, cho messi al bando per nuove offese estraevano a mano
1 armata i prodotti del loro allodio ; e fu ristorato
il Castello della Samoggia (i7 Novembre). Compose ' intanto il Comune coi Riminosi sull'uccisione d'uno de'nostri non ammendata in addietro, e cessarono le rappresaglie.
A' maestri e discepoli del nostro Studio inviò a quel tempo il Pontefice le Deoretali raccolte in cinque volumi da Ramondo di Pennaforte. Bernardo 1 Bottoni , che poi s' accinse a glossarle , procacciò
fama a sè stesso ed al nostro Studio. — Ottennero la Pretura in Piacenza Ramondino dei Zogoli , in i Arezzo Pier degli Alessi , in Cesena Simon degli
r Uberti , in Forlimpopoli Bulgarello degli Ubcrti e
f in Faenza Fabro di Bonifazio de1 Lambertazzi.—Di
i tutti questi Bolognesi sono famosissimi il primo e t l'ultimo. Ramondino fu persecutore d'Eretici inc-
» sorabilo quanto Oldrado Tressino , che ricojdam-1 1110 in addietro. Fabro s'acquistò immortalità dalla
H penna di Dante, che di lui lasciò scritto nel Can-
t to XIV. del Purgatorio :
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; Quando in Bologna un Fabro si ralligna ecc.
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i E Benvenuto da Imola mostrò essere un tal Fabio il nostro nobile Lambertazzi.
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Armai. Boi. T. /.