BOLOGNESI
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finrico di Milano, tando di Reggio e Guatnieji di Tiro, i Vescovi Corrado d'Hildesheftn , Eurico di Wormazìa, Arnoldo di Coirà , Albejrto di Brescia, Jacopo di Turino, Odelberto di Novara, Ugone di Mantova, Mairiardino d'Imola e Grazia di Parma, i Duchi Alberto di Sassonia e Corrado di Spoletij i Marchesi Moroello Malaspina ed Enrico del Car-f retto , i Conti Giffredo di Vienna , .Tommaso di Savoia e Guido da Modigliana, ed altri più Vescovi , Abati e nobili, oltre a parecchi Pretori dello Città tuttavia devote all'Impero. Ed ecco a nome de'confederati Lombardi, che ristretti in arme accampavano a Marcaria nel Distretto di Mantova,
{>resentarsi all' Imperatore Gerardo Podestà di Bo-ogna, che producendo le ragioni ed immunità della lega, fissate per giuramento a Costanza dal maggior Federigo, lagnavasi de'Vicari d'Impero, che perturbavate cogli attentati, e insisteva perchè s'emen* dasse 1' aggravio , e le concessioni si rinnovassero. Ristrinse Federigo l'ira per entro all' animo prò-» fondamente, e ostentando condiscendenza nominò il Legato di Chiesa, gli Arcivescovi di Milano e di Tiro, i Vescovi di Brescia e di Mantova, il maestro de' Teutonici ed Alatrino Suddiacono Pontifi-; ciò, che venendo al campo vi concordassero. E già i Lombardi udendosi offerto per via solenne la ratifica del f>att6 antico inchinavano a sommessione, quando .avvertiti che Enrico s' affrettava a scender per Trento con un possente apparecchio cessarono da', trattati, e accorrendo nel Veronese ruppero il ponte sull' Adige, occuparono le chiuse, e disposero per contendergli il passo. S'estese la vigilanza sui Cremonesi, affinchè npn valesscrb ad agevolargli l'accesso'imponendo un ponte sull'Oglio. Egli il Re disperando di trarre ad esito l'incominciato, retrocesse nell'Alemagna.
; Nè l'Imperatore fallito ne'suoi disegni per l'una parte, ed insospettito per 1' ^Itra intorno, alla fede 'de' Cremonesi e di quelle terre che gli aderivano, indugiò a disciogliere il Parlamento, e a ritraisi al
Annal. Boi. T. I.
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