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Annali della cittŕ di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Primo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 559 |
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ANNALI
alcuni Savi de'due Comuni attendati il seguissero sino in Ravenna. Nè però colà rallentassi la pertinacia. Quindi il Legato, presenti in un Parlamento gli Oratori di Lombardia e di Romagna, proferì il bando sui contumaci, e prescrisse a'Comuni di Ravenna e di Cervia, che uscendo in arme li combattessero. Nè tardò la sanzione di Federigo, e mantenne in seguito a preferenza contro il Comune di Bologna un odio implacabile, che gli fu reso senza misura (17 Giugno).
E frattanto ripristinossi la guerra. Cavalcarono i Bolognesi nel Luglio, e si combattè sul confine presso al Castello di Frassino (i3 Luglio). Gl'Imolési, ch'eransi affrettati per divietarlo, disfatti dopo lungo conflitto, volser le spalle e si chiusero nella Città , lasciando novecento prigioni, moltissimi uccisi , e vessilli, ed armi, e macchine in gran copia. S'affrettò nel momento stesso ad istringerla tutta 1* oste raggiunta da' Faentini, e accresciuta da Guido Conte di Modigliana, figliuolo di Mar-coaldo; e così l'afflisse per molti dì colle macchine e cogli assalti, che gli assediati disperando d'alcun aiuto straniero vennero in procinto d'arrendersi. Ed ecco a nome del Legato medesimo presentarsi agli alloggiamenti sotto color d'intercedere, un paveso detto Diotisalvi Cappella, e l'accompagnavano oltre à i due Pretori Brozardino di Parma e Sozo Coglione di Cremona; gli Oratori di Brescia, Verona, Mantova, Modena e Reggio (29 Agosto). Fu creduto ed ammesso. Ma non altro udirono fuorché un precetto d'Impero, che in pena di marche diecimila d'oro, imponeva che si distogliessero dall'impresa nel termine di tre giorni. E già i consigli dell'iracondia guadagnavano la moltitudine, quando Giuf-fredo sorgendo il primo protestò una piena ignoranza sull'obbietto della missione, la tacciò d'illegittima , e dal Legato appellò ad Onorio e all'Imperatore. S'aggiunsero le doglianze non lievi dei Podestà di Cremona e di Parma, e di ciascuno degli oratori, che sedotti dall'artifizio s'eran prestati

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