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Annali della cittŕ di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Primo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 559 |
Digitalizzazione OCR e Pubblicazione a cura di Federico Adamoli
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ai 8.
ANNALI
Guerra e degli altri Nobili pregiudicati dai Faentini, li spogliò d'una 'parte del lor Contado sulla montagna. Accadde lo stesso in eegUilo a tutte le terre della Toscana, tranne Pisa e Pistoia. Nè tardarono tuttavolta lunga stagione a risorgere dalla loro perdita, alcune per privilegio ottenuto, altre colla foraa.
Ed ecco, suscitarsi improvvisamente nella'Romagna una guerra nuova. I due Comuni di Bologna e di Faenza, sollecitati dall'Imperatore allo sborso pattuito in addietro, avevano gravati senza risparmio gli abitatori del lor Contado, e alle querimonie susseguì non lieve la resistente, principalmente per lo Distrette de'Faentini. S'accrébbe quindi colà a disvantaggio de'Nobili l'animosità di quei che reggevano, e s'intraprese ad opprimerli or perturbando la loro giurisdizione per le Castella, or manomettendo i possedimenti, finché Giuliano Conte di Donigaglia e Lamberto di Rodolfo, tentata invano la via più mite delle preghiere, ebbero ricorso a Bertoldo Conte di Konisberga Legato in tutta l'Italia, e sollecitarono affinchè interponendo l'autorità dell'Impero mettesse modo alla molta calamità . Nè tardò Bertoldo ad armarsi. Comparvero alle sue insegne oltre a' cavalieri Teutonici e del Birbante , Je milizie della Toscana, e delle due Marche di Spoleti e d'Ancona. Aggiunsero le taglie consuete i Comuni di Ravenna , Forlì , Fori impopoli, Bertinoro , Cervia , Cesena e Rimino, 1' Abate di Galiata, i Conti Guido Guerra, Cavalcaconte da Montefeltro, Malvicino, e Guido da Bagnaoavallo, Ranieri da Cunio, Giuliano da Donigaglia, Piero, Bonifazio e Ranieri da Castrocaro, i Balbi, i Rocchi, e Lamberto di Rodolfo, e Federioo di Guglielmo, e Pagano da Pusterla, ed Airoldo di Gallera-fto, e tutt'altri che dominavano sulle Castella del faentino; nè s'astennero i Bolognesi medesimi, poi--ohè non era assoluta l'una Città dal fornir soccorso all'Imperatore in danno dell'altre; quante volte mostrasse causa legittima per combatterle. Solo appena

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