ai 8.
ANNALI
Si mantenessero da ciascuno de1 due Comuni le consuetudini della rispettiva Città agli Ari marini, ascrittici e manenti , e si castigasse la negligenza degli enfiteuti e de' livellari, col raddoppio delle ritardate pensioni. Durasse a tutto il terzo settennio la società pattuita, fosser nel frattempo comuni le amicizie e le nimicizie, salve al Comune di Modena le convenzioni fissate co* Parmigiani, un individuo per ciascuna famiglia giurasse presentato nell' arringo, ed il giuramento si ripetesse /ioli'anno ottavo.
Nè tardarono le ostilità alla montagna, e lo sforzo de'Bolognesi affrettò a Monteveglio. Guidavanli Ro-landino di Pier d'Enrico e Pier di Milancio. S'ag-giugnevano i Modenesi, e comparvero al seguito i Valvassori di Ciano, Castello sul Modenese al di là del nostro confine , il quale fu già de' Barbieri detti Fontana, poi de'Montecuccoli (iaGiugno) che presentandosi in Modena dinanzi a'Consoli, avevano pochi dì prima abbracciata per sè, e per gli uomini del lor Distretto la società stabilita fra i due Comuni. Il Castello , strettoi e combattuto animosamente , cadde e fu dato alle fiamme. In breve Guido da Rócca di Vico (3i Luglio), e il restante di quei Condomini venendo al campo , obbligaronsi a custodirla in perpetuo per onor del nostro Comune , e s'assoggettarono a'precetti de'suoi Rettori. Spiacque altamente al Pontefice sì fatto evento , più poi che l'Imperatore non s' era astenuto dal proporre. per suoi Legati un' ammenda corrispondente all'offesa. E s'aggiunse, che alcuni cittadini Pavesi, ritornando da Tuscolo furon presi in Bologna, e soffrivano tuttavia nella carcere (9 Luglio). Se non che immantinenti s' interposero per comando del Papa presso a'Rettori di Lega Gerardo Arcivescovo di Ravenna, e i Vescovi Ognibene di Verona, Gerardo di Padova , Giovanni di Vicenza e Udalrico di Trivigi: nè la querela produsse conseguenze più
Un secondo esercito nel tempo stesso era in arme a danno degl' Imolesi. Se non che Guido Guerra ,
gravi.