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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Primo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 559 |
Digitalizzazione OCR e Pubblicazione a cura di Federico Adamoli
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ANNALI
che il minacciavano, se persistesse nella contesa; e volgendo 1' animo di proposito a più maturi consigli, spedì in Anagni al Pontefice, Cristiano Cancelliere, Wicmanno Arcivescovo di Maddeburgo, Corrado Eletto di Wormacia e il Protonotario Were-mondo (ia Novembre). Accolti colà a colloquio, promisero per giuramento, che Federigo farebbe pace alla Chiesa, riconoscerebbe Alessandro, dimettereb-begli il patrimonio Matildico, la Prefettura di Roma e tutt' altre Regalie sottratte a san Pietro. Comporrebbe con Guglielmo Re e co'Lombardi, a quei patti, che prescrivessero gli arbitri. Agli aderenti «li Chiesa fornirebbe sicuro transito per ogni terra di suo dominio fino a pace conchiusa , e dell' osservanza, se premorisse, risponderebbero Enrico Re* e Beatrice. Mossero immantinenti d'Anagni per lo Pontefice , Ubaldo Vescovo d' Ostia e Rinieri Cardinal Diacono di san Giorgio, che avvenendosi in Federigo al di là del Panaro, ascoltaronvi la conferma del giuramento. Il prestò per esso Corrado di Monferrato, figlio di Guglielmo Marchese; e giurarono susseguentemente que' Principi, eh'eran nel campo, Italiani e Teutonici. Bologna al tempo medesimo, poiché Alessandro manifestavasi determinato a discendere in Lomhardia, fu prescelta affine di convocarvi alla primavera parlamento solenne , e rimovervi qualunque ostacolo , che ritardasse la pace (la Decembre). Intanto al Decembre il Comune • li Cremona, preponendo l'utilità privata alla pubblica , racconciliossi all' Impero senza curarsi dei Collegati; e seguirò» l'esempio, per quanto appare, Tortona, Ravenna e Rimino.
All'autunno, come fu sospesa la guerra, il nostro Comune rivendicò più terre in Altedo , Fra» sineta e Lama de'Conti, occupate addietro da famiglie primarie, e principalmente dagli Arduini e da'Perticoni. Lama de'Conti fu compresa fra quelle terre onde fecero dono alla Chiesa di Parma nel nono secolo Wjcbodo Vescovo e la vedova di Petro-ne Duca e Marchese.'—Al tempo medesimo, alcuna

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